L'OMBRA
DELLO SCORPIONE
di Stephen King
Romanzo
corale, colossale, più fantasy che horror (ma non solo), dai toni
epici e variegati, molti personaggi, perfetti nella loro
caratterizzazione (come dimenticare, ad esempio, Stu, Nick, Tom o
Frannie?), bei comprimari, e magnifici cattivi, dal cuore nerissimo o
striato di bianco (spesso da amare anche loro, Harold più di
tutti)...
E
come sempre in King oltre alla tensione e al gusto della storia,
oltre ad una spruzzata di brivido e pregevoli capacità narrative, ci
sono altresì una buona dose di ironia, di immaginazione e di
strizzate d'occhi...
In
effetti, questa è una delle sue opere più riuscite.
Si
comincia con una bella epidemia che stermina il 99% della popolazione
mondiale: noi la viviamo attraverso le esperienze dei singoli, alcuni
destinati ad assurgere a protagonisti, altri a durare non più di
qualche pagina... Tutti a sognare. Sogni (o incubi) tremendamente
realistici, però, che hanno il sapore della verità e che impongono
una scelta: di schierarsi in nome del bene o del male (sebbene a
volte la decisione possa basarsi principalmente sulla praticità o
sull'occasione)...
E
quindi, dopo che tutti i tasselli si delineano e si uniscono, inizia
la lotta tra luce e tenebre, dal sapore squisitamente biblico, più
legata agli individui che alle battaglie, più spirituale che
concreta, e forse, per questo, più efficace e appassionante. Non
mancano il coraggio, la sfida, il sacrificio, l'amore e l'amicizia...
Vagamente
ispirato a “Il Signore degli Anelli” e con molti riferimenti ad
esso, il romanzo è legato alla mitologia kinghiana e in particolare
a l'eptalogia de “La Torre nera” e a “Gli occhi del drago”,
con tanto di personaggi ricorrenti: uno, soprattutto, che non può
che farci balzare il cuore nel petto.
A
tratti la trama è dolorosa: ci sono molte perdite, anche tra i
protagonisti, alcune davvero tristi (ma non scevre di significato), e
forse è per questo che quando si arriva alla fine i sopravvissuti si
amano ancora di più. Però c'è anche molta umanità, in tutte le
sue accezioni, e nonostante tutto, nonostante il male, il messaggio
finale è positivo e ottimistico.
Un
romanzo imperdibile, benché non originalissimo.
Curiosità:
ne esiste anche una versione a fumetti (che non è niente male),
tutt'ora in corso di pubblicazione per la Bompiani.
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