LO
SPECCHIO NELLO SPECCHIO
di
Michael Ende
Michael
Ende è l'autore di quel romanzo stupendo in cui c'è il Nulla che
avanza e i sogni rischiano di trasformarsi in bugie, e di quella
bellissima avventura con i Signori Grigi che vogliono impossessarsi
del Tempo... Ma seppure “La Storia Infinita” e “Momo” siano i
suoi successi più famosi, nessuno dei due è il libro migliore che
Ende abbia scritto... No, il migliore è senz'altro “Lo specchio
nello specchio”, un'antologia di racconti paradossali dalle
assonanze alla Borges (che poi è uno dei miei autori preferiti), ma
più dolci, meno cerebrali, più tristi, traboccanti di
immaginazione, malinconia, e talvolta sconcertanti!
Rispetto
a “la Storia Infinita” (e a maggior ragione rispetto a “Momo”),
“Lo specchio nello specchio” è più adulto, più surreale, meno
consolatorio e (assurdamente) più organico, ma sempre profondamente
onirico.
L'impressione
è quella di trovarsi al cospetto di una moltitudine di quadri di
Magritte, di dimensione diversa e sovrapposti spazialmente, ma
laddove l'artista di Golconda è freddo e distante, Ende ti riscalda,
creando atmosfere avvolgenti. Non liete, eppure rincuoranti.
I
racconti sono trenta. Lenti, pastosi, da sussurrare. Privi di titolo,
di varia lunghezza, slegati l'uno dall'altro, ma con fili invisibili
a congiungerli. Spesso dolenti, eternamente suggestivi, tremendamente
poetici. Labirintici, raffinati, sovente percorsi dall'angoscia, con
un senso di incompiutezza profonda a permearli e, in qualche modo,
impreziosirli.
Spirali
di buio che ti avvolgono, alternate a squarci di luce.
Li
avevo letti tanto tempo fa, e il racconto che avevo preferito era
stato quello di Hor, che vive in un edificio gigantesco con echi
errabondi “di un qualche grido che lui stesso ha un tempo
sbadatamente lanciato”.
Mi
chiedo, qualora lo riaffrontassi ora, se i miei gusti risulterebbero
immutati, o se troverei più affascinante qualche altra storia.
Non
è detto che uno di questo giorni non decida di togliermi la
curiosità.
Ma
dovrà essere un giorno in cui non avrò fretta, e avrò del tempo da
assaporare.
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