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venerdì 29 novembre 2013

Profondamente onirico


LO SPECCHIO NELLO SPECCHIO
di Michael Ende
Michael Ende è l'autore di quel romanzo stupendo in cui c'è il Nulla che avanza e i sogni rischiano di trasformarsi in bugie, e di quella bellissima avventura con i Signori Grigi che vogliono impossessarsi del Tempo... Ma seppure “La Storia Infinita” e “Momo” siano i suoi successi più famosi, nessuno dei due è il libro migliore che Ende abbia scritto... No, il migliore è senz'altro “Lo specchio nello specchio”, un'antologia di racconti paradossali dalle assonanze alla Borges (che poi è uno dei miei autori preferiti), ma più dolci, meno cerebrali, più tristi, traboccanti di immaginazione, malinconia, e talvolta sconcertanti!
Rispetto a “la Storia Infinita” (e a maggior ragione rispetto a “Momo”), “Lo specchio nello specchio” è più adulto, più surreale, meno consolatorio e (assurdamente) più organico, ma sempre profondamente onirico.
L'impressione è quella di trovarsi al cospetto di una moltitudine di quadri di Magritte, di dimensione diversa e sovrapposti spazialmente, ma laddove l'artista di Golconda è freddo e distante, Ende ti riscalda, creando atmosfere avvolgenti. Non liete, eppure rincuoranti.
I racconti sono trenta. Lenti, pastosi, da sussurrare. Privi di titolo, di varia lunghezza, slegati l'uno dall'altro, ma con fili invisibili a congiungerli. Spesso dolenti, eternamente suggestivi, tremendamente poetici. Labirintici, raffinati, sovente percorsi dall'angoscia, con un senso di incompiutezza profonda a permearli e, in qualche modo, impreziosirli.
Spirali di buio che ti avvolgono, alternate a squarci di luce.
Li avevo letti tanto tempo fa, e il racconto che avevo preferito era stato quello di Hor, che vive in un edificio gigantesco con echi errabondi “di un qualche grido che lui stesso ha un tempo sbadatamente lanciato”.
Mi chiedo, qualora lo riaffrontassi ora, se i miei gusti risulterebbero immutati, o se troverei più affascinante qualche altra storia.
Non è detto che uno di questo giorni non decida di togliermi la curiosità.
Ma dovrà essere un giorno in cui non avrò fretta, e avrò del tempo da assaporare.

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