MOSCERINE
di Anna Marchesini
Sono
racconti brevi in cui, come ci spiega l'autrice, piccole inezie
(moscerine) rompono l'equilibrio e fanno cambiare direzione ad una
trama che sembrava già scritta, già definita...
Fotografie
di attimi, situazioni rubate, che si dilatano nell'osservazione.
Sono
carini, non c'è che dire. Semplici, brillanti.
Ma
non umoristici, per quanto mi riguarda.
Mi
dispiace, è che io certa comicità non la capisco. Mi fa soffrire,
non ridere. E' vero che farsa e tragedia vanno a braccetto, però io
ho trovato questi racconti toccanti, commoventi. Non divertenti, per
quanto piacevoli. A volte persino profondi “Lisetta”, in
particolare).
Lo
stile della Marchesini, quello sì, è umoristico. Leggero, garbato.
Elegante. Sembra di sentirla sorridere, in certi punti. Ma a me, di
fatto, spesso si stringeva lo stomaco.
L'unica
cosa, ecco, io avrei un po' scorciato. Certe descrizioni sono troppo
insistite, troppo lunghe, autocompiaciute, rasentano la prolissità.
E' un peccato veniale, d'accordo, ma un dimezzamento generale avrebbe
reso le trame più incisive. Per il resto, la scrittura è piacevole,
densa di dettagli, il frasario ricco (che bello l'uso del verbo
“veleggiare”) , le idee non sempre originalissime, ma rese con
sapienza...
Non
ho capito la storia sul caffè, mi è piaciuta da matti quella sulla
signorina Iovis, e ho apprezzato “Le evidenze” (ma che voglia di
tagliarmi le vene), “La Torta Nuziale” (ma sarebbe stata davvero
da accorciare) e “Poi si vedrà”.
Sono
perfette le rappresentazioni umane (specie ne “Il Salotto”, che
però è davvero troppo, troppo lungo), le piccole realtà di paese,
i ragionamenti indagati al microscopio... Hanno una scintilla dentro,
un non-so-ché di fulgido che ti conquista.
Non
è un libro che avrei comprato, la copertina non mi avrebbe sedotta,
né la descrizione.
Proprio
per questo sono contenta che me lo abbiano regalato, se no
probabilmente non l'avrei mai letto.
Grazie!
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