SPLENDORE
di Margaret Mazzantini
Delusione.
Delusione cocente.
Senz'altro
è un romanzo scritto con maestria, con un frasario ricco e
impeccabile, con uno stile limpido e vibrante, che trasuda passione,
sofferenza, che riesce a cogliere le microespressioni più che i
tratti del volto, con eventi che erompono all'improvviso,
interrompendo la fluidità della narrazione in modo shockante, che si
impongono, prepotenti, frantumando i tuoi orizzonti...
Senz'altro
colpiscono la profondità dell'amore e dei sentimenti, la bellezza e
il tormento di cercare e scoprire se stessi, la contezza con cui la
Mazzantini riesce a rappresentare i pensieri, le sensazioni, le
emozioni, usando l'intera tavolozza dei colori, regalandoci immagini
vivide e sfolgoranti, spesso insolite...
Eppure...
Che delusione, davvero!
La
storia, incentrata sull'amore omosessuale di Guido e Costantino, di
cui si racconta quasi la vita intera, è convenzionale, traboccante
di cliché e di stereotipi, di stantii luoghi comuni... Manca solo
l'AIDS! Pazienza, mi sono detta, sarà un tentativo di rendere la
trama più universale... A volte i luoghi comuni sono veri... La
scrittura è comunque superba, vale la pena...
Solo
che, anche a voler sospendere ogni giudizio e lasciandosi
semplicemente andare, la vicenda non mi prendeva, arrancava,
stagnava, tornava su se stessa in modo confuso, senza stimolarmi,
limitandosi ad autocompiacersi del proprio dolore... Ho impiegato
parecchio a farmi venire voglia di andare avanti, laddove di solito
il sacrificio è costringersi ad una pausa.
Pazienza,
mi sono ammonita di nuovo, non sarà fra i migliori libri della
Mazzantini, ma è comunque pregevole... Solo un po' banale, senza
quel quid pluris che illumina i suoi successi più riusciti...
Pazienza... Il problema, magari, è solo che io non riesco a capire,
non riesco a immedesimarmi... Io non potrei mai negare me stessa, in
nessun modo... Ma io sono strana, non conto... Non sono normale... E
sono nata in un'epoca diversa, più tollerante, con genitori bizzarri
e liberali...
Solo
che poi... sono arrivata alla fine.
Misericordia!
Gratuita,
avvilente, offensiva.
Come
a voler a tutti costi creare il colpo di scena. Con un mezzuccio, per
giunta, sleale e vigliacco, che sfrutta un sistema già rodato, ma
che qui ci sta come i cavoli a merenda, forzando la trama, tradendo i
personaggi, insultando il lettore (e forse non solo lui...).
Lì
per lì ho avuto il desiderio di scagliare il volume fuori dalla
finestra.
Ma
gli indizi c'erano, si potrà obiettare. Lo afferma persino Guido.
Ma
che, erano indizi quelli? O prese per il...? Minuzie sparse a
casaccio per meglio poter giustificare una scelta ad effetto
(ridicolo)?
Bah!,
questo è il mio commento. Mi sento davvero insultata. E tradita. E
delusa.
Secondo
una mia collega la chiave di lettura è l'amore di Guido, non quello
di entrambi, e il finale lo ha reso ancora più assoluto. Lei si è
commossa, lo ha trovato stupendo.
Io
no. Non riesco ad accettarlo.
Soprattutto
dalla Mazzantini.
Bah!
Ultimamente
non ho troppa fortuna con i miei autori preferiti...
Ho
quasi paura ad iniziare “Doctor Sleep”.
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