Se ti è piaciuto il mio blog


web

venerdì 21 febbraio 2014

Intimistico e toccante


MIDDLESEX
di Jeffrey Eugenides

 
Un libro strano questo, che un po' è saga familiare, un po' è la storia di un individuo, l'io narrante. Che non si sa bene se è un maschio o una femmina.

Callie è uno pseudoermafrodito, in realtà. Ma lo scopre solo da adolescente e va in confusione. Perché era certo di essere una femmina, così è stato cresciuto, ma le sue pulsioni lo portano in una direzione diversa. Anche in senso geografico, perché scappa di casa, a cercare se stesso/a.

Un romanzo interessante, insolito, che mescola un po' di tutto, e lo fa, a tratti, in modo intimistico e toccante, a tratti con ironia e divertimento.

Si comincia alla lontana, in Turchia, nel 1922, in un villaggio greco, con i nonni, che devono fuggire a causa della guerra e arrivare negli Stati Uniti. E si continua da lì, attraverso il figlio Milton e la sua storia d'amore, e quindi i loro nipoti (tra cui Callie), e molteplici e bizzarre vicissitudini (omicidi, predicatori, rapimenti, incendi, fortuna, rovina) che si ingarbugliano e si mescolano, almeno parzialmente, alla storia americana novecentesca. Molte circostanze concorrono a creare le coincidenze che hanno portato alla nascita di Callie e ci vengono illustrate tutte, con calma, gustando il piacere del racconto, della parola e della riflessione.

La trama non mi ha presa da subito. Lo stile è posato, descrittivo. Lento. Ma folgorato da improvvisi bagliori, bellezza distillata, che impediscono l'interruzione della lettura. Basta abituarsi al ritmo, però, per procedere lesti, avvinti dalla storia, che subisce continue svolte e impennate, sorprendendo di continuo, violando sovente e con piacere le convenzioni sociali. A partire dal matrimonio dei nonni, che in verità sono fratello e sorella.

Ci sono alti e bassi, è vero, e momenti di stasi. Ma si perdonano perché l'impianto di base è così ricco e multiforme che si viole comunque andare avanti e ormai ci si fida dell'autore.

L'elemento più significativo, tuttavia, benché esploda nella sua potenza solo dopo la metà del romanzo, sta nella scoperta di Callie della sua realtà fisica, che è anche spirituale. Di come la affronta, di come lotta per affermarsi ed accettarsi attraverso le più contraddittorie esperienze.

Certo, “Le vergini suicide” mi era piaciuto di più.

Ma probabilmente solo perché era più suggestivo.

Nessun commento:

Posta un commento