LA
FORESTA
di Joe R. Lansdale
Sarà
violento, sarà volgare, ma a me Lansdale piace da impazzire! E
riesce non solo a divertirmi, ma persino a tirarmi su di morale!
Sarà
per lo stile spigliato e pragmatico, vagamente farsesco,
indubbiamente grottesco, costellato di dialoghi surreali e metafore
iperboliche... Sarà perché ai protagonisti capita di tutto, ma non
si scoraggiano mai, e accettano il loro destino con flemma e senso
pratico, senza tanti drammi... Sarà perché non ci sono troppe
regole narrative, o filtri, o inibizioni, e sostanzialmente può
succedere di tutto...
Non
lo so, che cosa sarà! Ma il signore, qui, è un ristoro per l'anima!
Senza pensieri, senza fatica, ma con arguzia e immaginazione.
Senza
esagerare, però, in questo caso... O comunque non più del dovuto...
La
Foresta è un Western, e i Western sono crudeli e selvaggi, proprio
come ci insegna Cormac McCarthy. Ci sono uomini probi che vengono
torturati e uccisi (ma soprattutto torturati) e ci sono uomini
cattivi che paiono avere più vite di un gatto, rapiscono fanciulle,
rapinano banche, ma paiono destinati a farla franca... Gli stupri
sono all'ordine del giorno. Ci si sente impotenti e in un attimo si
può perdere tutto. Ma non se si è il protagonista, perché non si
rinuncerà alla speranza e si cercherà un modo per rialzarsi!
E'
quello che fa Jack dopo che, neo orfano a causa del vaiolo, gli
seccano il nonno e portano via la sorellina, scampa a stento ad un
naufragio e finisce in un pestaggio... Non si dispera, mica. Recluta
un enorme scavafosse di colore, invece, un maiale ed un nano cinico e
istruito, e parte all'inseguimento dei malvagi.
Durante
il viaggio, come spesso accade, perderà qualcosa e guadagnerà
qualcos'altro, scoprirà un sacco di cose su se stesso, diventerà
adulto, e troverà l'amore e degli amici... Azione, riflessioni
assurde, sparatorie, battute spassose e scoppiettanti. Buon ritmo
(anche se il libro si perde un po' a metà, per riprendersi
splendidamente, però, verso la fine)
Non
è un capolavoro, non è una pietra miliare, e neanche uno fra i
migliori romanzi di Lansdale (per me resta insuperabile “La sottile
linea scura”, meno frizzante, magari, ma più profondo)... La
trama, se andiamo a vedere, non è nemmeno molto originale... Ma è
piacevolissimo e tanto basta!
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