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sabato 15 febbraio 2014

I Western sono crudeli e selvaggi


LA FORESTA
di Joe R. Lansdale

 
Sarà violento, sarà volgare, ma a me Lansdale piace da impazzire! E riesce non solo a divertirmi, ma persino a tirarmi su di morale!

Sarà per lo stile spigliato e pragmatico, vagamente farsesco, indubbiamente grottesco, costellato di dialoghi surreali e metafore iperboliche... Sarà perché ai protagonisti capita di tutto, ma non si scoraggiano mai, e accettano il loro destino con flemma e senso pratico, senza tanti drammi... Sarà perché non ci sono troppe regole narrative, o filtri, o inibizioni, e sostanzialmente può succedere di tutto...

Non lo so, che cosa sarà! Ma il signore, qui, è un ristoro per l'anima! Senza pensieri, senza fatica, ma con arguzia e immaginazione.

Senza esagerare, però, in questo caso... O comunque non più del dovuto...

La Foresta è un Western, e i Western sono crudeli e selvaggi, proprio come ci insegna Cormac McCarthy. Ci sono uomini probi che vengono torturati e uccisi (ma soprattutto torturati) e ci sono uomini cattivi che paiono avere più vite di un gatto, rapiscono fanciulle, rapinano banche, ma paiono destinati a farla franca... Gli stupri sono all'ordine del giorno. Ci si sente impotenti e in un attimo si può perdere tutto. Ma non se si è il protagonista, perché non si rinuncerà alla speranza e si cercherà un modo per rialzarsi!

E' quello che fa Jack dopo che, neo orfano a causa del vaiolo, gli seccano il nonno e portano via la sorellina, scampa a stento ad un naufragio e finisce in un pestaggio... Non si dispera, mica. Recluta un enorme scavafosse di colore, invece, un maiale ed un nano cinico e istruito, e parte all'inseguimento dei malvagi.

Durante il viaggio, come spesso accade, perderà qualcosa e guadagnerà qualcos'altro, scoprirà un sacco di cose su se stesso, diventerà adulto, e troverà l'amore e degli amici... Azione, riflessioni assurde, sparatorie, battute spassose e scoppiettanti. Buon ritmo (anche se il libro si perde un po' a metà, per riprendersi splendidamente, però, verso la fine)

Non è un capolavoro, non è una pietra miliare, e neanche uno fra i migliori romanzi di Lansdale (per me resta insuperabile “La sottile linea scura”, meno frizzante, magari, ma più profondo)... La trama, se andiamo a vedere, non è nemmeno molto originale... Ma è piacevolissimo e tanto basta!

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