ILIADE
di Omero
Il
poema sulla guerra di Troia (anzi sul suo ultimo anno, ma neppure
tutto), uno di quei capolavori che è bello da leggere in gioventù,
ma ancor più bello da adulti, però sempre ed assolutamente nella
traduzione di Vincenzo Monti.
Si
tratta di un'opera magnifica, naturalmente, maestosa, trionfante, ma
infarcita di parti noiose: elenchi interminabili, cataloghi delle
navi, banchetti, regalie, e via dicendo... Quando vi si incappa, solo
la bellezza della poesia può spronare il lettore ad andare avanti,
ma se ci si affida ad una scrittura mediocre è davvero difficile non
arenarsi prima di giungere a metà.
All'inizio
l'Iliade può sembrare impegnativa, occorre integrare con qualche
nota, non tutti i vocaboli sono di uso comune... Le costruzioni,
però, sono raramente difficili e dopo due o tre canti ci si
accorgerà che fondamentalmente il frasario è sempre lo stesso,
quindi si potrà procedere con disinvoltura, agevolmente,
appassionandosi vieppiù alla trama. Diversamente, il consiglio è di
accontentarsi della gradevole riduzione di Baricco, che ha provveduto
all'espunzione dei passaggi meno sopportabili, che ha il dono della
parola, che è semplice e divulgativo, ma che, ahimè, Omero non è,
per quanto io lo adori...
La
storia è nota. In soldoni: Achille, il più valente eroe
dell'esercito acheo, litiga con Agamennone, il comandante supremo,
(per via di una fanciulla, sic!) e cessa di combattere. Le sorti
della guerra, allora, pendono a favore dei Troiani fino a che
Patroclo, amico (e grande amore) di Achille, decide di indossarne
l'armatura spacciandosi per lui. Il risultato è che Ettore lo uccide
e Achille decide di vendicarsi...
Niente
di che, si potrebbe opinare.
Ma
quello che conta sta in mezzo: questa è solo la cornice. Dentro ci
sono altre storie che si intrecciano, altri eroi, amori e amicizie,
tradimenti, persino un po' di splatter... Tutto è grandioso, epico,
magniloquente (se non sembrasse una bestemmia, oserei quasi affermare
che a tratti pare la versione poetica di un film con Stallone, Tom
Cruise e Bruce Willis, al cubo e tutti insieme)! E la gloria è la
normalità... Ma c'è anche spazio per momenti di tenerezza, di
riflessione, di nobiltà d'animo... C'è tutto, in effetti, come in
ogni capolavoro. Il vero protagonista, alla fine, non è nemmeno
Achille, ma Ettore, molto più responsabile, ragionevole ed umano, e
ci sono belle figure femminili, come Andromaca, Cassandra ed Elena,
che non è la vuota sciacquetta che si potrebbe pensare... Paride, se
mai, suscita irritazione ad ogni sua comparsa! E poi ci sono Ulisse,
Aiace (Telamonio, il mio prediletto... Oileo è solo un animale),
Enea... Il povero Priamo... Ciascuno esaltato individualmente nelle
sue peculiarità... Ma sopra tutti si stagliano gli Dei.
E
già, alla fine l'eroismo degli uomini conta poco o niente: il loro
destino è in mano agli Olimpi, che discutono e baruffano alla
stregua dei mortali, dimostrandosi altrettanto capricciosi e vanesi.
Frustra un po', questo aspetto. L'umana impotenza, soggetta, per
giunta, all'arbitrio di gentucca meschina...
Ma
al contempo è affascinante e indicativo, di come siamo fragili, di
quanto sia assurdo il fato, talvolta ingiusto...
Personalmente,
molto più dell'Odissea, per me questo è un poema di emozioni, di
innalzamento spirituale, di esaltazione psicofisica... Commuove, in
certi punti. O indigna. O carica. O riempie di struggimento, perché
se ne presagisce la conclusione... Non c'è un eroe solo, ma tanti,
differenti, che si potranno amare od odiare, ma che sempre restano
impressi.
E
poi c'è la vertigine della poesia che arriva dritta al cuore, che
sfiora l'Assoluto. Eterna.
In effetti condivido quello che hai scritto. Io ho provato a leggerla ma quando sono arrivato all'elenco delle navi e alla descrizione degli eserciti mi sono arreso. Non ce l'ho più fatta ad andare avanti nonostante la storia mi interessasse. Comunque, lo ammetto, era una traduzione farlocca e non quella del Monti. Magari proverò a seguire il tuo consiglio e a rileggere la riduzione di Baricco
RispondiEliminaNel caso, fammi sapere ;)! A presto!
RispondiEliminaMa l'hai letta anche in greco direttamente? li hai ripetuti i paradigmi dei verbi? Prima però ti conviene dare una ripassatina all'alfabeto...ahahahaha!
RispondiEliminaTeso, ci sono delle volte in cui sarei tentata di farti sedurre dalla Noce...
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