GIOCHI
MALATI DEL RAGNO DA PICCOLO
Quelli
che si inventava lui, probabilmente mentre era posseduto da qualche
demone...
Verso
i quattro-cinque anni ogni tanto sparava di voler giocare “alla
Messa”: lui sarebbe stato il sacerdote e gli altri (io, Chicca,
Androide, Mater e Pater) avrebbero impersonato i fedeli... E' proprio
il caso di dirlo: Giesù (alla Cassidy)! Ma come può un bimbo
concepire qualcosa di così noioso? Mater si lamentava che era
blasfemo, io a quello non badavo... Ma quando il malefico infante,
ormai sugli otto anni, si è presentato al picnic di Pasquetta (con i
miei amici) munito di libri di preghiere per consumare più
santamente il pasto, io ho seriamente temuto di dovermi rivolgere ad
un esorcista...
Poi
c'è stata la fase degli “Hamtarini”, come li chiamava lui, vale
a dire quei cricetini della serie di Hamtaro. Un supplizio! Il
mostriciattolo si era fatto regalare casette ammobiliate e ambientini
ameni e pretendeva che io passassi la vita impegnata ad organizzare
avventura cricetose (merende, scampagnate, festicciole... Un po' come
una Barbie, ma più rustica, pelosa e ignuda)... Blé!!! Tuttavia mi
fa tenerezza pensare che all'epoca la merce di scambio di mio
fratello fossero “le ore”. Ad esempio: Io ti preparo la merenda,
mi diceva, se in cambio poi tu giochi due ore con me! Adesso è più
pragmatico. Vuole dei soldi.
Quando
la fase dei ratti mignon è passata, sono arrivate “le disgrazie”!
Prima
si doveva arredare la mia vecchia Villa Paradiso d'Estate (ovvero la
dimora dei miei Mini Pony, nel frattempo pensionati, assai più
grande delle abitazioni dei criceti) che quindi veniva popolata e
sistemata in un punto strategico. A quel punto il gioco iniziava e
gli sventurati personaggini, per lo più omettini playmobil (chissà
perché portavano il nome degli amici di mio cugino), erano costretti
ad affrontare il terribile imprevisto: un tornado (realizzato con il
phon), un terremoto (forti scossoni), il maremoto (secchiate
d'acqua)... fino alla distruzione della loro casa e al decesso dei
partecipanti... Devo ammettere che il Ragno era molto creativo e le
morti dovevano essere dettagliate e supportate da dialoghi surreali.
Si era persino premurato di coprire di scotch le finestre
(simulazione del vetro) per evitare la fuoriuscita dei mobili durante
i cataclismi più virulenti e di integrare l'arredamento con
quadretti e centrini, per rendere la scena più drammatica. Non so se
il suo fosse un modo per vincere qualche paura recondita, ma nel
complesso il gioco era piuttosto inquietante e perverso...
Io,
in gioventù, mi ero accontentata di allestire una casetta horror
(con pezzi di gambe, piedi e mani di Barbie e Lady Lovely intinte
nella tempera rossa, scheletri, mostriciattoli, occhi, gli sfondi di
“Brivido” e i personaggi di “Hero Quest”, i giochi in
scatola, e mini candele fabbricate artigianalmente) nel comodino...
Complici
Androide, Chiccachu, Dany e suo fratello, e un amico di Androide...
Altri
tempi...
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