IL
GARZONE DEL MACELLAIO
di Patrick McCabe
Che
diavolo ha combinato Francie? Perché è costretto a nascondersi? Che
cosa ha fatto alla signora Nugent?
Attraverso
i ricordi del protagonista, Francis Brady, detto Francie, scopriamo
la sua infanzia, povera e senza amore, nell'Irlanda degli anni '60,
bigotta e distratta.
Non
è colpa sua, in fondo... Francie è un ragazzino con tanti sogni,
il senso dell'umorismo e molta immaginazione. Ha bisogno di affetto,
ma riceve solo rifiuti.
La
sua famiglia non è in grado di occuparsi di lui: il padre è
violento e alcolizzato, la madre malata di mente e presto suicida, il
suo migliore amico si allontana da lui, la società lo disprezza e lo
scansa...
Costretto
a crescere precocemente e a lasciare la scuola per fare il garzone
del macellaio, si rifugia nell'infantilismo e nell'immaginazione
scivolando in una solitudine sempre più grigia e, infine, come
ultima risorsa, nella follia e nella violenza. Così Francie passa da
un istituto all'altro, da una delusione all'altra...
Ma
perché non può essere felice? Perché l'amore gli è negato?
Francie
non lo sa, non capisce... Però osserva la famiglia Nugent: non sono
migliori di lui, ma sono benestanti, in armonia con il prossimo, non
importa se il figlio, suppergiù suo coetaneo, è uno stupidotto...
viene accettato esattamente com'è, viene amato e coccolato...
Dunque?
Che cosa rimane a Francie?
Solo
l'immaginazione. E Francie immagina, dunque, immagina di distruggere
tutto ciò che lo fa soffrire... Fino a che...
Un
romanzo bellissimo e tragico, percorso di humor nero, che sarebbe
spassoso se non ci spezzasse il cuore...
La
verità è che se Francie fosse il nostro vicino di casa ci
spaventerebbe e forse anche noi lo terremmo alla larga. Ma dato che,
invece, lo vediamo attraverso i suoi ricordi non possiamo evitare di
volergli un po' di bene e di immedesimarci in lui, perché se ci
fossimo trovati nella sua situazione, chissà che cosa avremmo fatto
noi alla signora Nugent...
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