COME
DIVENTARE BUONI
di Nick Hornby
Hornby
mi lascia sempre perplessa. Scrive bene e gli incipit sono validi e
originali. Ma dopo un po' si perde e scivola nell'ovvio, senza
riuscire davvero a convincermi. Spesso finendo con l'annoiarmi. O con
l'innervosirmi. E con l'appiccicare ad una situazione che non sa più
come gestire una conclusione sleale, forzata, che pare frutto del
caso o della mancanza di ispirazione.
Così
è stato anche con questo romanzo...
Forse,
tra quelli che ho letto dei suoi, il più deludente (in generale,
devo ammettere che si trova ben di peggio).
All'inizio,
per quanto assurdo, è divertente. Ironico, Intelligente.
Insomma,
parte come si deve.
C'è
questo tizio sarcastico e un po' sgradevole, David, che un bel dì si
scopre cornuto... E allora decide di diventare buono. Spiazzando
tutti, in particolare la moglie, cambiando radicalmente il suo modo
di essere nel privato e nel “pubblico”.
E'
un incipit simpatico. Insolito. Sostenuto da uno stile brillante e
scorrevole. Il punto di vista è quello di Katie, la moglie, appunto.
E non è niente male. Solo che poi si esagera. E la trama diventa
sciocca, grottesca. Stucchevole.
Stanca.
Irrita.
E
le idee vengono meno.
Non
che non ci sia qualche altra battuta carina prima della fine. Non che
non manchi qualche momento divertente. I dialoghi sono riusciti. C'è
qualche scintilla. Ma nient'altro.
E,
benché non sia un romanzo lungo, né difficile, ho stentato ad
arrivare alla fine.
Anche
“Un ragazzo” non era eccelso (a dispetto delle lodi sperticate
che si leggono in giro), però gradevole sì e non senza pregi.
“Non
buttiamoci giù” e “Tutto per una ragazza”, di nuovo, non mi
sono piaciuti, benché gli incipit fossero accattivanti e la
scrittura scorrevole.
Alla
fin fine, l'opera di Hornby che ho preferito è stata “Una vita da
lettore”, e pazienza se tanti dei libri ivi citati non sono neanche
stati tradotti in Italia...
Però
torno sempre a comprarlo, Horby...
Forse
perché come lettura da treno va alla grande, forse perché alla fine
così malvagio non è, e ha uno stile piacevole, che si affronta
volentieri...
Prima
o poi tenterò la fortuna con “Alta fedeltà”... Sembra molto
carino. Il problema è che lo sembravano pure tutti gli altri.
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