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sabato 1 marzo 2014

Da sganasciarsi…


CALVIN & HOBBES
di Bill Watterson

 
Non il mio fumetto preferito, ma quasi, quasissimo! Perché è uno spettacolo! Protagonisti una peste seienne che più tenera e sagace non si può, Calvin, dall’immaginazione sconfinata e un bel po’ di difetti (trascurabili, in fondo), e il suo tigrotto di peluche, Hobbes. Ma se, come me, le prime strisce si sono lette a casaccio pescando da Linus, lì per lì sembra che la tigre sia vera. Molto sofisticata, certo, e dotata di favella, cultura e sarcasmo. Ma vera. Solo che è un pupazzetto immoto, e tante strip giocano su questo, modificando il disegno a seconda del punto di vista. Realistico (ma amichevole e vagamente antropomorfizzante) nella mente di Calvin, inanimato e innocuo se osservato con oggettività. E questo vale per un sacco di altre cose e situazioni (dal cibo nel piatto alle distese di neve). Per cui siete avvertiti: se in una tavola le vignette iniziali rappresentano due medici connotati con tratto realistico e dettagliato i quali discutono con professionalità dell’operazione chirurgica in corso, non c’è da stupirsi se dopo la terza si prendano poco professionalmente a calci, insultandosi con acrimonia. Perché è Calvin che gioca, non c’è nessun chirurgo. E quelli con cui lo vediamo sono gli occhi della sua immaginazione. L’effetto, però, è da sganasciarsi… Poi inquadriamo la scena dall’esterno e i dottori si presentano come bambini un po’ stilizzati, dal tratto morbido e straordinariamente espressivo.

I “sottofiloni” sono innumerevoli: quelli scolastici con l’insegnate, la povera signora Vermoni e Sancio, il bullo idiota, quelli con l’amichetta Siusi (o Susie, a seconda dell’edizione), quelli dedicati alla pragmatica (e antipatica) baby-sitter Rosalyn o agli sventurati genitori o ad interessanti (e talvolta deliranti, ma spesso brillanti, se non geniali) speculazioni sociali e filosofiche… Quelli dell’astronauta Spiff, di Stupendoman, dei mostri in agguato sotto il letto (che adoro!!!), o sui pupazzi di neve… Hobbes non c’è sempre, ma spesso sì, e sovente, fedele al suo istinto felino, riserva al suo amico degli attacchi a sorpresa…

Si gioca, si litiga, ci si imbroglia, si fa la pace.

Calvin è sempre lo stesso, ma si rinnova di continuo, facendo morire dal ridere, ma anche dalla tenerosità, riuscendo ad essere genuinamente bambino (e come tale birbonissimo), ma anche saggio e profondo, illustrando il suo pensiero riguardo agli argomenti più disparati, e spesso seri e controversi… Ma pure Hobbes è irresistibile! Suo perfetto complemento, ma più arguto, più adulto, più disincantato. Anche i comprimari, però, sono ben caratterizzati, con pochi tratti, ma accurati ed efficaci, che in qualche caso li fanno assurgere ad archetipo.

Una storia di amicizia tra le più belle, che non va da nessuna parte, se vogliamo, ma che arriva dappertutto, anche se non vogliamo, senza limiti fuorché quelli della fantasia. Che qui non ne ha.

Fumetto straordinario!

Ed ora raccolto in dieci lussuosi volumi in cofanetto (anche se io mi accontento della mia vecchia, ma decorosissima, edizione “pezzent” di Comix…).

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