MAZINGA
NOSTALGIA
di Marco Pellitteri
Insomma,
un saggio sui cartoni animati giapponesi, quelli degli anni '70-'80,
per lo più, che hanno deliziato la mia infanzia!
Per
alcuni, invero (i robottoni, in particolare), ero un po' piccola, e
anche se li ho visti tutti li ricordo poco, ecco perché questo libro
è così prezioso: puro nutrimento per nerd! Tratta la materia con
impegno e passione, regalando al lettore numerose chicche, rivelando
curiosità, finali censurati, segreti scomodi... Ad esempio, la vera
conclusione di Candy Candy, che in Italia è stata odiosamente
edulcorata con un noiosissimo monologo posticcio (ecco spiegato
perché la poverina non faceva che correre come un'ossessa sulla
collina della Casa di Pony)!
Però,
attenzione, non si tratta esclusivamente di intrattenimento: siamo al
cospetto di un'opera ambiziosa ed esaustiva, che, oltre a snocciolare
aneddoti e trame, ci propone un'analisi approfondita anche dal punto
di vista storico e socioculturale, effettuando confronti
generazionali e indagini sui nuovi valori proposti dagli anime,
nonché sugli anime come fenomeno di massa. Non solo! L'autore si
preoccupa altresì di cantarne quattro ai profani pieni di pregiudizi
verso l'animazione nipponica, ai tempi bersaglio di sterili e
infondate accuse da parte di educatori, insegnanti e genitori
disinformati e superficiali (cavoli, se me lo ricordo! Il problema è
che all'epoca, infelice bamboccina, non avevo gli strumenti per
ribattere illuminando gli interlocutori circa la loro ignoranza e
bassezza morale, cosa che invece, al signor Pellitteri, adesso riesce
benissimo)!
L'autore,
intelligente e colto, è inoltre capace di assumere un punto di vista
controcorrente (ma squisitamente critico) anche dal secondo il
modello del “nerd anni '80 doc”, che, per esempio, ha la fissa di
insultare Cristina D'Avena (come se fosse colpa sua) per aver
ricantato la sigla di “Lady Oscar”. Pellitteri, ad esempio, ci
illustra perché tale atteggiamento, di fatto, risulta invece
miope...
Un'opera
godibilissima, dunque, e sì, anche un po' nostalgica, ma soprattutto
interessante e capace di mettere in luce aspetti pregnanti e ancora
attuali, ricucendo ferite ancora aperte.
Grazie!!!
P.S.
Ho
letto quest'opera appena uscita, quando ero ancora all'università,
prima che fosse riveduta è corretta... Adesso è disponibile
un'edizione più aggiornata e leggermente più spessa, ma non so
esattamente in che cosa differisca dalla prima.
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