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venerdì 14 marzo 2014

Ti scalda il cuore


LA CASA NERA
di Wes Craven

(1991)


Un horror, secondo l'etichetta.

Ma che non ti lascia l'amaro in bocca, terrorizzandoti e sovvertendo le tue certezze. Ti lascia la sensazione, semmai, di aver visto una fiaba classica attualizzata, con un antieroe dalla morale vagamente discutibile (ma in fondo giustificata) ed un soprannome ridicolo (Grullo, come la carta dei tarocchi) al posto di un principe. Ma ugualmente valoroso, solo più ironico e più simpatico.

Ti emoziona, ti esalta. Ti scalda il cuore.

C'è persino l'happy end, se volgiamo, momenti commoventi, amicizia, un po' di denuncia sociale e qualche scena divertente (più di una)...

I cattivi, poi, faranno anche rizzare i peli sulla schiena, avranno anche l'animo nero e disturbato (soprattutto disturbato), ma forse più per quel che rappresentano (anche a livello sociale) che per quel che sono, e alla fine risultano soprattutto caricaturali, assurdi, eccessivi e... addirittura buffi (se non si è bambini nelle loro grinfie) e sventurati. A tratti fanno davvero ridere.

Tirando le somme, dunque, “La Casa Nera” mi ricorda più un film fantastico per famiglie che una pellicola vietata ai minori, con tanto di epilogo improntato all'umana solidarietà...

Ma ciò non significa che non sia... bellissimo!!! L'ho riguardato un mucchio di volte e sempre, sempre, sempre con grande piacere!!!

Quindi scordiamoci della stupida e sviante etichetta. E pure di Wes Craven.

Non è un horror, si limita richiamare alcuni elementi tipici del genere, a giocare un po' con la tensione, con l'ambientazione claustrofobica... ma di fondo inizia come thriller e finisce come fiaba...

E non importa se la regia all'inizio appare un po' lenta, nel prosieguo la storia conquista e i personaggi sono stupendi! Grullo, la povera e dolcissima Alice, e i cattivoni, che da soli valgono la visione, ossia quegli stessi Nadine e Big Eddy (Wendy Robie ed Everett McGill) di Twin Peaks, qui di nuovo in coppia, a fare scintille...

Ci sono pure i mostri, sì, ma non sono mostri per davvero (anzi)... Il vero mostro piuttosto è proprio la casa, che nulla ha di soprannaturale, se non l'architettura, ma in senso lato: intercapedini, passaggi segreti, vie di fuga impensate... E a dominarle è Rauco, il mio personaggio preferito (di una tenerezza totale!), non i cattivi, che a volte ne sono persino vittima... Oppure, e ancora di più, il mostro sono le differenze di classe: il contrasto tra i neri del ghetto, poveri e disperati, e i bianchi fratelli maniaci e straricchi della casa, Mami e Papi (brrr!), che possiedono praticamente tutto il quartiere curandosi solo di se stessi... E di maltrattare un po' di ragazzini.

Da vedere!

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