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venerdì 28 marzo 2014

Una fine posticcia


HAPPY TOWN

 
Eccellente Serie Tv sulla scia di Twin Peaks, pressoché perfetta nella sua struttura, nella capacità di mescolare spunti e generi e di mantenersi in bilico tra ambiguità e mistero.

Incalzante, corale, intelligente, costellata di tensioni e colpi di scena, di prospettive ribaltate, di segreti e personaggi interessanti, attori notevoli (su tutti Sam Neill e Frances Conroy, che ha sempre il potere di affascinarmi-inquietarmi con la sua sola presenza scenica) e una magnifica colonna sonora.

Peccato che la spietata politica della ABC ne abbia decretato la cancellazione già all'ottavo episodio (con conseguenti proteste da parte dei fan, che nella fattispecie sono state particolarmente creative, tanto da sfociare, se non ricordo male, in un corto in cui alcuni dei “protagonisti” si presentano dai produttori e li fanno neri). Tristezza infinita, perché eravamo davvero al cospetto di un potenziale indimenticabile capolavoro!

La fine posticcia che vi è stata appiccicata, oltretutto, benché fornisca qualche spiegazione e sia indubbiamente d'effetto, più che dare risposte solleva altre domande, fa acqua in molti punti, puzzicchia, e in generale risulta frustrante per lo spettatore, perché ci si sente truffati, deprivati di qualcosa di prezioso. Tuttavia... Tuttavia, anche così, vale comunque la pena di vedere questa Serie Tv, perché, nonostante tutto, è più quel che ci dà che quel che ci toglie.

Siamo nella classica cittadina statunitense di provincia, quella che in apparenza è tutta zucchero e miele, ma che al lato pratico si rivela marciume e carie, e nasconde più segreti che abitanti: Haplin, in Minnesota.

Da cinque anni non accade nulla di rilevante, ma in precedenza, per sette anni, ogni anno è scomparsa una persona... Si presume che il colpevole fosse “l'uomo magico” uno psicopatico mai identificato e dalle motivazioni oscure, la cui ombra, tra un sorriso e l'altro, si staglia ancora sulla città felice. Ed infatti quando, dopo un efferato omicidio, una donna scompare, si teme che The Magic Man sia tornato...

Questo il punto di partenza, ma presto si biforca in una ridda di sotto trame, di misteri paralleli, di allusioni suggestive ma non immediatamente comprensibili, che sono il principale punto di forza della Serie e che promettevano molto bene, prima che si iniziasse a pasticciare per arrivare ad una conclusione affrettata.

Ahi, che nel pensier rinnova il senso di perdita (vituperando Dante) , indi chiudo qui.

Per chi fosse interessato ad un altra opinione, rimando al post del 24settembre 2013 di Delittando.

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