LA
GRANDE BELLEZZA
(2013)
(2013)
Questo
è puro Cinema. Fatto di musica, immagini e parole che si combinano
insieme creando qualcosa di nuovo, che è più della somma dei suoi
singoli elementi.
Sinceramente
non capisco perché (pubblicità a parte) tanta parte di chi lo ha
visto in televisione lo abbia così aspramente criticato: è un film
intelligente, ironico, felliniano, bizzarro, ricco di sottintesi. E'
vero che, di fatto, non succede niente, ma è anche vero che in quel
niente si cela tutto, vite intere come piccole cose, verità e
sensazioni avviluppate, mescolate, paradigmi che si sovrappongono in
una realtà fasulla, insipida, ma che di bellezza è piena, sebbene
ormai ridotta a sfondo, a contorno, a ricordo, o ad un passato
remoto. Che di norma viene ignorata, tranne quando i turisti si
accaniscono a fotografarla, con un punta di compulsione.
Il
film non ha nulla di noioso, semmai di ipnotico, di avvolgente.
C'è
chi lamenta che sia volgare... ma la volgarità non è fine a se
stessa, è parte del senso della pellicola, che sin dall'incipit
gioca sull'alternarsi di musica raffinata e immagini eterne con la
chiassosa serataccia in discoteca, all'insegna del sesso esibito,
delle parolacce, dello squallore, dell'esteriorità votata al trash e
all'ostentazione.
Non
è un film semplice, è stratificato, multiforme, contiene messaggi
contraddittori e momenti shockanti seminati in un fiume che scorre
placido, ma inesorabile, costellato di spunti grotteschi. Si mettono
in luce tante storture di oggi, di Roma e dell'Italia, mali e
malesseri, che toccano l'arte come la religione. Ma a volte si
sorride, altre, semplicemente, si rimane a bocca aperta o si avverte
un sapore acre, dal retrogusto rancido, ma delizioso (l'artista
ignuda che sbatte la testa contro il muro, la scoppiettante
intervista che ne segue,
Viola che
torna a casa e trova il figlio pazzo, nudo anche lui, ma coperto di
tintura rossa...).
E
poi c'è una vena
intimista, personale, tra il malinconico e il rassegnato, quella di
Jep Gambardella (Toni Servillo),
il protagonista sessantacinquenne (scrittore di un solo libro, sia
pur eccelso, per giunta risalente agli anni della sua giovinezza),
che compie gli anni e si mette in discussione, che fa da narratore,
ma anche da specchio e da cassa di risonanza per il mondo vuoto che
lo circonda e di cui è lui un tassello portante. Che forse, però,
ricomincerà a scrivere...
I
personaggi sono tanti, variegati, e ognuno, a modo suo, è autentico
e caricaturale, disperato, vacuo, e ognuno incarna una menzogna
diversa, una sfumatura in più, la negazione di un valore o
l'affermazione di un'illusione, e ha qualcosa da dire. O da
rimangiarsi. Un segreto da rivelare, anche se è tale solo per lui,
perché gli amici lo hanno già sbugiardato da tempo.
Gli
attori mi sono piaciuti tutti, la Ferilli come Verdone e nel
complesso la pellicola mi ha emozionata e sorpresa.
D'accordo,
forse non è un capolavoro con la maiuscola: troppo frammentario,
troppo dispersivo... Ma tanta poesia la è, frammentaria e
dispersiva.
Ad
ogni modo questo rimane un bel film e se sapete solo insultarlo,
allora forse ha ragione Scamarcio: “Andate a vedervi i
Cinepanettoni!”
RispondiElimina"E' vero che, di fatto, non succede niente,..."
Hai già risposto tu per me: un film, per essere tale, necessita sì di buoni attori (bravissimi tutti, da Verdone alla Ferilli che adoro, a Servillo in primis, che per quanto mi stia sulle palle riconosco essere proprio bravo e soprattutto il pilastro di questa pellicola), di una buona fotografia e di una colonna sonora, ma tutto ciò non basta!
Come direbbe il buon vecchio Clooney: "no trama, no film".
Se la storia, la trama fa acqua da tutte le parti, o peggio, come in questo caso, di trama non ce n'è neanche l'ombra, stiamo parlando di un non-film!
Per quanto mi faccia piacere che l'Italia sia ritornata a vincere un Oscar, con tutti i benefici che ne seguiranno, considero questo non-film noioso e senza senso, costruito appositamente per piacere agli americani.
Cinico? forse... O, semplicemente, non sono abbastanza colto per riuscire a comprendere la magia e la poesia di cui parli, non riesco a vedere la grande bellezza che questa pellicola vuole mostrare.
Però su una cosa tu e Scamarcio (Scamarcio chi?) vi sbagliate: non esistono solo i "capolavori" da Oscar e i cinepanettoni; tra questi due poli esiste un ampio ventaglio di prodotti cinematografici di ottima fattura e indubbio valore!
A risponderti parto dalla fine... Nessuno afferma che ci siano solo capolavori o cinepanettoni (ci mancherebbe, ed anzi io per prima riconosco che questo non è un capolavoro, e quindi rientra nella zona dei "grigi"!): il messaggio è diverso: se non sei in grado (tu istituzionale, non parlo di te, visto che comunque il tuo punto di vista l'hai illustrato) di fare una critica costruttiva, ma solo di insultare, vai a vederti quelli, perché non meriti altro. In quanto al resto: il fatto che non accada nulla non implica una mancanza di trama, che infatti c'è, pur frammentaria e dispersiva (io non l'ho riassunta, e ho già spiegato perché in uno dei miei primi post, ma ti basta andare su wikipedia per poterla leggere nel dettaglio). Ed è profonda, interessante e coerente. Solo che il regista non si limita a raccontarcela: ce la fa vedere. Ce la mostra. E questo richiede tempo (e questo è Cinema). Sono d'accordo con te quando affermi che non bastano una buona fotografia e una buona colonna sonora. Ed infatti il film non si riduce a questo: come ho detto, il risultato finale è più della somma dei suoi singoli elementi, e così deve essere in un buon film. Se no si parla solo di buona fotografia o di buona colonna sonora. Non penso che tu sia cinico, anzi da quel che scrivi emerge un animo intenso e appassionato. Ma no, credo che il film tu non l'abbia capito (o non lo definiresti senza senso, perché il senso ce l'ha eccome... rifletti sul riferimento a Flaubert). Ma non per mancanza di cultura. Probabilmente sei solo troppo giovane. O troppo quadrato. O entrambe le cose insieme. Io non sono americana, però l'ho apprezzato. E, specie nelle sequenze iniziali, mi ha ricordato enormemente Fellini. Ciao, a presto! Grazie della chiacchierata.
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