LASCIAMI
ENTRARE
di John Ajavide Lindqvist
Il
film mi era piaciuto moltissimo (si veda post 12 novembre 2013) e
così non ho potuto evitare di procacciarmi il romanzo. La trama è
la stessa, ma qui (a meno che non sia la mia memoria ad ingannarmi) i
personaggi e i dettagli si moltiplicano, si fanno più netti,
distinti, la solitudine è più cosmica e disperata, a tratti
soffocante, mentre la poetica, con l'incremento dei particolari e la
riduzione dei silenzi, si ridefinisce acquisendo sfumature nuove, più
realistiche, forse, ma meno suggestive, meno liriche. Il mondo in cui
ci muoviamo sembra affogare nel malessere, senza redenzione.
Lo
stile di Lindqvist, però, è magistrale, perfetto, e quella che
nella pellicola appariva come lentezza (seppur non sgradevole) qui si
avverte appena, assumendo, al là delle situazioni truculente,
connotazioni fiabesche.
Il
ritmo quieto (ma incalzante) con cui la storia è scandita, infatti,
fa parte del fascino e della meraviglia, e non solo non è noioso, ma
contribuisce a creare un'atmosfera rarefatta che induce ad
abbandonarsi alla narrazione.
L'orrore,
sia esso un volto deturpato o la violenza di un'aggressione, è
rappresentato con minuzia, ma, paradossalmente, non è mai
raccapricciante, risultando piuttosto tragico, dolente, o solo
terribilmente triste. E poi impariamo che in ognuna delle sue
accezioni, l'orrore (persino quello “psicologico”), ha sempre
due facce, due risvolti, una duplice possibilità di essere
interpretato, e che i ruoli di vittima e carnefice, sovente, sono
intercambiabili.
Dopo
che si volta l'ultima pagina si ha l'impressione di conoscere molto
meglio sia Eli sia Oskar. Nei loro tratti essenziali sono sempre gli
stessi del film, eppure qualcosa cambia nella nostra prospettiva,
come se adesso, per la prima volta, riuscissimo veramente a metterli
a fuoco. Non sono più i bei personaggi di un racconto scritto col
sangue: sono veri, vivi, fortemente sententi. E nelle loro vite c'è
molto più dolore di quanto lasciasse intuire la pellicola.
A
questo punto mi urgono altri titoli di questo stupefacente
scrittore... Il mio prossimo acquisto sarà “L'estate dei morti
viventi”, che, già a sbirciare la sinossi, pare riuscire a
rinnovare ancora il trito tema degli zombie...
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