I
SEGRETI DI TWIN PEAKS
di David Lynch e Mark Frost
(1990-1991)
Siamo
in una piccola cittadina ai confini col Canada, Twin Peaks, appunto,
quando viene ritrovato il cadavere di Laura Palmer, una brava
fanciulla del posto, amatissima dalla comunità e (a parte la plastica) completamente
ignuda. Il delitto pare collegato ad altri e si dà il via alle
indagini che coinvolgeranno anche l'agente FBI Dale Cooper (Kyle
MacLachlan).
La
prima regola in questa inarrivabile Serie Tv è che niente è come
sembra.
Laura,
benvoluta da tutti, non è l'esempio di virtù che vuole far credere;
Dale, che si presenta come un tipo rigido e perfettino, ha invece
una mentalità molto aperta e non disdegna metodi investigativi
anticonvenzionali... Quello che pare un tranquillo paesino di
provincia è in realtà un covo di intrighi: chiunque ha dei segreti,
e di solito sono belli torbidi... E persino la serie inganna: le
puntate iniziali sono imperniate sull'interrogativo, che presto
diventa un tormentone, di “Chi ha ucciso Laura Palmer?'”, ma
quando ciò viene rivelato siamo ben lungi dalla fine e scopriamo
che, in fondo, non è che la risoluzione del quesito ci interessasse
poi tanto. I misteri da svelare sono parecchi, ingarbugliati e
sovrapposti, ed è l'intero mondo di Twin Peaks che vogliamo
conoscere...
Al
filone giallo-poliziesco se ne sovrappongono diversi altri
(drammatico, soprannaturale, melodrammatico, a volte con inclinazioni
parodistiche) e non ci vengono negati nemmeno i momenti umoristici.
Alcuni elementi, e in particolare quelli connessi alla concezione del
male, che attingono alla simbologia e sono pregni di allusioni, sono
davvero suggestivi: ciò che è legato alla Loggia Nera e alla Loggia
Bianca, ad esempio, le filastrocche e le frasi enigmatiche
pronunciate nelle circostanze più disparate, i personaggi
soprannaturali che appaiono di tanto in tanto, a volte buoni a volte
ambigui (il Gigante, il Nano, l'Uomo-con-un-braccio-solo...), quel
che accade nei sogni e dietro la Tenda Rossa...
L'atmosfera
è rarefatta e inquietante, carica di malessere, sottolineata e
impreziosita dalle lamentose musiche di Angelo
Badalamenti e capace di scivolare, all'improvviso, nell'horror come
nel surreale, o di essere sconfessata (o accresciuta) dalla vis
comica o dall'assurdo.
Altro
punto di forza sono i personaggi: uno più bislacco e caratteristico
dell'altro, ciascuno pieno di sorprese. Persino Albert, il collega di
Dale, che lì per lì appare divertente ma stereotipato, finirà col
meravigliarci! In realtà non basterebbe un solo post per soffermarsi
decentemente su tutti... Anche se ne varrebbe la pena.
Dico
solo che i miei prediletti sono Dale (ovviamente), Mike, alias
l'Uomo-con-un-braccio-solo, e Albert stesso.
Sinceramente
non ho mai visto un altro telefilm che potesse arrivare alla
complessità e alla bellezza di Twin Peaks! I primi episodi sono
molto lenti, e c'è qualche calo di tensione ogni tanto, ma man mano
si va avanti si vuole solo continuare, approfondire, comprendere, e
ci si accorge che il livello è altissimo. Altre serie (come lo
strepitoso Durham
County o il purtroppo tranciato Happy Town) sono costruite meglio (o
sono solo più recenti?),
ma non ti lasciano il retrogusto infinito di Twin Peaks, che ti
spinge a cercarne echi nei film di Lynch (che spesso ne ricalcano in
qualche modo la poetica) o nei vari saggi sull'argomento... Il fatto,
poi, che la serie risalga agli anni '90 non ne inficia i pregi.
Posso affermarlo con sicurezza, in quanto l'ho vista di recente.
Benché ai tempi della prima messa in onda io fossi alle Medie,
infatti, e T.P. fosse un fenomeno di costume nella mia classe come
nel resto del mondo, io l'avevo ingiustamente snobbato, recuperandolo
solo pochi anni fa, grazie al Mio Perfido Marito, che ha
provvidenzialmente comprato i cofanetti con i Dvd. Anche a distanza
di quasi due decenni e ormai fuori dal contesto socio-culturale in
cui si è formato, Twin Peaks ha costituito un'esperienza favolosa,
fantasmagorica e intensa, che prima o poi vorrò ripetere!
Per
il resto... ecco qualche curiosità:
-
di T. P. esiste un seguito cinematografico, che in realtà è un
prequel, “Fuoco cammina con me”. Incomprensibile se avulso dal
telefilm.
-
La coppia di interpreti dei personaggi di Nadine e Big Ed (e Nadine è
davvero un numero!) è piaciuta così tanto che torna nel film “La
casa nera” (che presto recensirò), con un'alchimia diversa ma
irresistibile.
-
In T.P. David Lynch non si limita alla regia, ma recita
nei panni di Gordon Cole, il capo di Dale, tragicamente e
assurdamente sordo;
-
Collegati alla serie due volumi irrinunciabili: “Il diario segreto
di Laura Palmer” (talvolta fa capolino ad un prezzo stracciato in
qualche bancarella) e “L'autobiografia dell'agente speciale Dale
Cooper” (per fortuna ai tempi Dany mi aveva obbligata a leggerlo,
anche se io non avevo ancora visto la serie, perché adesso è
introvabile, salvo a prezzi stellari), entrambi godibilissimi;
-
Non sto a menzionare tutte le citazioni di Twin Peaks sparse in ogni
dove: ricordo giusto il doppio albo di Dylan Dog “I segreti di
Ramblyn” e “La belva delle caverne” (numeri 64 e 65) e un
bellissimo e accurato episodio del buffo telefilm “Psych” (il
12mo della V stagione), oltre a qualche chicca ne “I Simpson”,
che però non saprei collocare.
Segnalo, infine, la recensione a suo tempo fatta dal MPM nel suo blog, Delittando (qui), per celebrare "la settimana delle ragazze morte". Completamente diversa dalla mia, approfondisce altri aspetti e come al solito è più tecnica e professionale, laddove io vado di entusiasmi... (Ops!)
Segnalo, infine, la recensione a suo tempo fatta dal MPM nel suo blog, Delittando (qui), per celebrare "la settimana delle ragazze morte". Completamente diversa dalla mia, approfondisce altri aspetti e come al solito è più tecnica e professionale, laddove io vado di entusiasmi... (Ops!)
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