Se ti è piaciuto il mio blog


web

lunedì 3 marzo 2014

Niente è come sembra


I SEGRETI DI TWIN PEAKS
di David Lynch e Mark Frost

(1990-1991)



 
Siamo in una piccola cittadina ai confini col Canada, Twin Peaks, appunto, quando viene ritrovato il cadavere di Laura Palmer, una brava fanciulla del posto, amatissima dalla comunità e (a parte la plastica) completamente ignuda. Il delitto pare collegato ad altri e si dà il via alle indagini che coinvolgeranno anche l'agente FBI Dale Cooper (Kyle MacLachlan).

La prima regola in questa inarrivabile Serie Tv è che niente è come sembra.

Laura, benvoluta da tutti, non è l'esempio di virtù che vuole far credere; Dale, che si presenta come un tipo rigido e perfettino, ha invece una mentalità molto aperta e non disdegna metodi investigativi anticonvenzionali... Quello che pare un tranquillo paesino di provincia è in realtà un covo di intrighi: chiunque ha dei segreti, e di solito sono belli torbidi... E persino la serie inganna: le puntate iniziali sono imperniate sull'interrogativo, che presto diventa un tormentone, di “Chi ha ucciso Laura Palmer?'”, ma quando ciò viene rivelato siamo ben lungi dalla fine e scopriamo che, in fondo, non è che la risoluzione del quesito ci interessasse poi tanto. I misteri da svelare sono parecchi, ingarbugliati e sovrapposti, ed è l'intero mondo di Twin Peaks che vogliamo conoscere...

Al filone giallo-poliziesco se ne sovrappongono diversi altri (drammatico, soprannaturale, melodrammatico, a volte con inclinazioni parodistiche) e non ci vengono negati nemmeno i momenti umoristici. Alcuni elementi, e in particolare quelli connessi alla concezione del male, che attingono alla simbologia e sono pregni di allusioni, sono davvero suggestivi: ciò che è legato alla Loggia Nera e alla Loggia Bianca, ad esempio, le filastrocche e le frasi enigmatiche pronunciate nelle circostanze più disparate, i personaggi soprannaturali che appaiono di tanto in tanto, a volte buoni a volte ambigui (il Gigante, il Nano, l'Uomo-con-un-braccio-solo...), quel che accade nei sogni e dietro la Tenda Rossa...

L'atmosfera è rarefatta e inquietante, carica di malessere, sottolineata e impreziosita dalle lamentose musiche di Angelo Badalamenti e capace di scivolare, all'improvviso, nell'horror come nel surreale, o di essere sconfessata (o accresciuta) dalla vis comica o dall'assurdo.

Altro punto di forza sono i personaggi: uno più bislacco e caratteristico dell'altro, ciascuno pieno di sorprese. Persino Albert, il collega di Dale, che lì per lì appare divertente ma stereotipato, finirà col meravigliarci! In realtà non basterebbe un solo post per soffermarsi decentemente su tutti... Anche se ne varrebbe la pena.

Dico solo che i miei prediletti sono Dale (ovviamente), Mike, alias l'Uomo-con-un-braccio-solo, e Albert stesso.

Sinceramente non ho mai visto un altro telefilm che potesse arrivare alla complessità e alla bellezza di Twin Peaks! I primi episodi sono molto lenti, e c'è qualche calo di tensione ogni tanto, ma man mano si va avanti si vuole solo continuare, approfondire, comprendere, e ci si accorge che il livello è altissimo. Altre serie (come lo strepitoso Durham County o il purtroppo tranciato Happy Town) sono costruite meglio (o sono solo più recenti?), ma non ti lasciano il retrogusto infinito di Twin Peaks, che ti spinge a cercarne echi nei film di Lynch (che spesso ne ricalcano in qualche modo la poetica) o nei vari saggi sull'argomento... Il fatto, poi, che la serie risalga agli anni '90 non ne inficia i pregi. Posso affermarlo con sicurezza, in quanto l'ho vista di recente. Benché ai tempi della prima messa in onda io fossi alle Medie, infatti, e T.P. fosse un fenomeno di costume nella mia classe come nel resto del mondo, io l'avevo ingiustamente snobbato, recuperandolo solo pochi anni fa, grazie al Mio Perfido Marito, che ha provvidenzialmente comprato i cofanetti con i Dvd. Anche a distanza di quasi due decenni e ormai fuori dal contesto socio-culturale in cui si è formato, Twin Peaks ha costituito un'esperienza favolosa, fantasmagorica e intensa, che prima o poi vorrò ripetere!

Per il resto... ecco qualche curiosità:

- di T. P. esiste un seguito cinematografico, che in realtà è un prequel, “Fuoco cammina con me”. Incomprensibile se avulso dal telefilm.

- La coppia di interpreti dei personaggi di Nadine e Big Ed (e Nadine è davvero un numero!) è piaciuta così tanto che torna nel film “La casa nera” (che presto recensirò), con un'alchimia diversa ma irresistibile.

- In T.P. David Lynch non si limita alla regia, ma recita nei panni di Gordon Cole, il capo di Dale, tragicamente e assurdamente sordo;

- Collegati alla serie due volumi irrinunciabili: “Il diario segreto di Laura Palmer” (talvolta fa capolino ad un prezzo stracciato in qualche bancarella) e “L'autobiografia dell'agente speciale Dale Cooper” (per fortuna ai tempi Dany mi aveva obbligata a leggerlo, anche se io non avevo ancora visto la serie, perché adesso è introvabile, salvo a prezzi stellari), entrambi godibilissimi;

- Non sto a menzionare tutte le citazioni di Twin Peaks sparse in ogni dove: ricordo giusto il doppio albo di Dylan Dog “I segreti di Ramblyn” e “La belva delle caverne” (numeri 64 e 65) e un bellissimo e accurato episodio del buffo telefilm “Psych” (il 12mo della V stagione), oltre a qualche chicca ne “I Simpson”, che però non saprei collocare.

Segnalo, infine, la recensione a suo tempo fatta dal MPM nel suo blog, Delittando (qui), per celebrare "la settimana delle ragazze morte". Completamente diversa dalla mia, approfondisce altri aspetti e come al solito è più tecnica e professionale, laddove io vado di entusiasmi... (Ops!)

Nessun commento:

Posta un commento