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venerdì 14 febbraio 2014

Mortalmente sensuale


BLACKSAD
di Juan Diaz Canales e Juanjo Guarnido

 
Blacksad di nome fa John ed è un detective di New York in un tempo che ci fa pensare agli anni '50.

In gamba, solitario, un po' “stropicciato”.

Nonché un gattone antropomorfo che si muove in una città di animali antropomorfi, le cui fattezze rispecchiano i caratteri dei personaggi (i quali, tuttavia, ogni tanto riservano qualche sorpresa).

Lo so, detto così viene da pensare a Topolino in versione hardboiled. Il disegno, per giunta (uno dei punti di forza della serie) è un po' disneyano...

Ma il parallelo finisce lì.

Il clima di questo fumetto è quello del noir anni '50 e le storie sono adulte, senza lesinare sulla violenza. I personaggi possono morire (e muoiono), fare sesso (e lo fanno), mentre le trame toccano tematiche importanti quali il razzismo, la corruzione, la mafia, le droghe pesanti...

Le storie sono molto carine (non eccezionali, ma quasi non si nota), vantano un ottimo taglio registico e rendono omaggio al genere ricalcandone i canoni (con qualche strizzata d'occhio). Nei volumi successivi al primo si diversificano per toni, temi e ambientazioni, così come i personaggi, Blacksad in particolare, acquistano spessore, gli intrecci si complicano, e i colpi di scena si fanno meno scontati...

Fusione perfetta tra atmosfera, azione e mistero, tra luci e ombre, dinamismo e poesia.

Il pregio maggiore, però, è il disegno: plastico, espressivo, dettagliato, che quando vuole sa essere mortalmente sensuale, in più sottolineato da colori bellissimi, morbidi, sfumati, che seducono al primo sguardo.

Quattro avventure (ma è in arrivo la quinta) in lussuose edizioni rilegate... Tra tutte, forse, la mia prediletta è la seconda, Artic Nation, ma mi sono piaciute molto anche le altre... Al momento, fremo nell'attesa di leggere la prossima, l'imminente Amarillo, in uscita in questi giorni...

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