INSONNIA
Una
gran scocciatura.
Ne
soffro da sempre, e tanti (ignari) commentano che è davvero una
bella fortuna: hai un sacco di tempo in più, cinguettano, la
possibilità di fare molte più cose... Beata tu! Certo, come no, e
poi è stupendo trascorrere la giornata come uno zombie in stato
catatonico. E non è neanche la cosa peggiore che mi può capitare!
Due notti sveglia le reggo ancora, ma dopo la terza schizzo e può
succedere di tutto: che sbrani qualcuno perché mi ha salutato
distogliendomi dai miei pensieri, o che pianga per due ore e mezza
perché al telegiornale hanno detto che un tizio che non conosco e di
cui non mi importa nulla è morto spappolato da una mucca... Eh sì,
bisogna proprio invidiarmi.
Anche
se, è vero, prima di maritarmi e di condividere le notti col Mio
Perfido Marito qualche pregio c'era pure: ad esempio, innumerevoli
ore di lettura extra... Ma ora è un macello: se accendo
l'abat-jour sveglio
il coniuge (e poveretto, non se lo merita proprio), se emigro sul
divano, dopo qualche tempo, non sentendo più la mia presenza nel
letto, lui mi raggiunge, mezzo sonnambulo. Non proferisce parola, ma
mi appoggia la testa sulle ginocchia e, tenerello, muore. Così, come
un grosso cagnone pieno d'amore, sbadigliando. Solo che la mattina
ha la schiena distrutta ed è più devastato di me.
Allora
ho provato a scrivere al buio. Ci riesco. Indubbiamente la grafia non
è delle più comprensibili, al mattino, però mi intrattengo,
produco e talvolta butto giù perfino qualche cosa di buono. Peccato
che mon amour sia sensibile al rumore della penna sul foglio (sì,
sospetto anche io che abbia le orecchie bioniche) e l'esito sia
sempre lo stesso: si sveglia, incapace di riaddormentarsi, si
contorce, si dimena. E all'alba pare che lo abbiano violentato le
scimmie. Sob!
Dunque
rimango a letto e può capitare che mi colga l'ispirazione per un
racconto che non posso appuntarmi (e che non sempre rammento al suono
della sveglia), che mi faccia un film mentale in cui sono un'esperta
di arti marziali e salvo il mondo, oppure (più spesso) che mi
assalgano le paranoie più varie (i demoni, le chiamo io. Di norma
hanno natura lavorativa, ma possono anche essere puro delirio), che
mi condannano inevitabilmente all'ansia e all'agitazione, riducendomi
ad un miserabile straccio, tanto che, se, mentre mi lavo i denti, per
sbaglio mi guardo allo specchio, non posso evitare di urlare...
Curarmi?
Ho provato di tutto, dai rimedi naturali a quelli meno naturali...
Niente da fare. Perciò mi arrendo e mi tengo l'insonnia. Senza
dubbio non intendo finire come certe mie conoscenze che si
addormentano con le gocce e che abbisognano di pastiglie per
svegliarsi, più un paio di caffè... Indi amen, va bene così, tanto
ormai ci sono abituata. Però, chiapperi, almeno non venitemi a dire
quanto sono fortunata!!!
Nessun commento:
Posta un commento