AGENTS
OF S.H.I.E.L.D.
Pensavamo
fosse morto nella cosiddetta “battaglia di New York”, (si veda il
film degli Avengers), ma Phil Coulson è resuscitato e ce lo
ritroviamo in una serie tutta sua. Una serie Tv in 22 episodi, almeno
per quanto riguarda la prima stagione...
Ebbene?
Ebbene siamo nell'universo Marvel, in continuity con i film di
Thor, Captain America, e, appunto, gli Avengers. Lo S.H.I.E.L.D. è
una sorta di gruppo spionistico americano al cui vertice abbiamo Nick
Fury (Samuel L. Jackson) e che, tra le altre amenità, si occupa di
affari alieni, supereroi e bizzarrie...
In
particolare seguiamo le gesta dell'agente Coulson (Clark Gregg) e
della sua squadra, formata da: Melinda May (Ming-Na Wen) la più
figa di tutte, fredda e imbattibile combattente dalle mille risorse;
Ward (Brett Dalton) in apparenza il classico bamboccio carino, in
gamba e simpatico, specializzato nello spionaggio e bravo con le armi
come nel corpo a corpo; Skye (Chloe Bennet) l'hacker sensibile,
frizzante e dal passato oscuro (che trovo saccente ed antipatica, per
tacere di quelle sue coscione spropositate); e i due giovani geni
delle scienza Leo Fitz
(Iain De Caestecker), vagamente tenerello, ma fondamentalmente un po'
anonimo, e Jemma Simmons (Elizabeth Henstridge),
solare,
dolcissima e spontanea, nonché piacevolmente buffa. In effetti
Fitz-Simmons (chiamati così, come se costituissero un tutt'uno),
specie nelle prime puntate,
svolgono spesso un ruolo comico (e qui non posso non ricordare una
divertentissima scena sul treno in cui Jemma si finge la figlia di
Phil...), talvolta interpretando, di fatto, due macchiette.
In
effetti, all'inizio i personaggi sono piuttosto piatti, riducendosi,
con la sola eccezione di Coulson, a degli stereotipi. Le puntate si
presentano come avventure indipendenti, non brutte, ma neanche
eccelse, e così uguali a se stesse che ad un certo punto,
inevitabilmente, si comincia a perdere interesse. Alla fine chi se ne
cale del perché e del come Coulson è resuscitato? Perché l'unico
collante fra le varie puntate pare questo interrogativo, che,
diciamolo, non è gran cosa, e non viene nemmeno risolto in modo
troppo originale.
Però...
però ad un tratto avviene il miracolo: i protagonisti cominciano a
crescere, a complicarsi, a confonderci e sorprenderci (Ward, in
particolare, mi ha lasciata a bocca aperta), emergono nuovi
personaggi, di cui sospettiamo, sbagliandoci, o di cui ci fidiamo,
sbagliando ancora. La continuity diviene più forte, collegandosi a
Thor e a Captain America, i misteri aumentano e si sovrappongono,
aggiungendo sotto trame e domande.
D'accordo,
qui i superpoteri sono scarsi, gli effetti speciali limitati, e non
si arriva al livello dei film. In compenso, però, ce la si cava
bene, ci sono alcuni dialoghi riusciti, colpi di scena d'impatto,
discreti combattimenti, e si riesce, finalmente, ad attizzare la
curiosità dello spettatore, conferendo spessore ai personaggi
(persino Skye, alla fine, comincia ad essere meno sgradevole). Drammi
a risate si alternano, lasciando spazio, quando è necessario,
all'azione e all'immaginazione.
Insomma,
se anche in principio la serie non convince tanto, forse vale
comunque la pena di andare avanti... Indubbiamente nel panorama
televisivo ce ne sono di molto più belle, però, per chi viaggia
nell'universo filmico Marvel rinunciarvi sarebbe un peccato.
A
proposito, ogni tanto ci sono dei gustosi cameo: da Nick Fury a Lady
Sif, passando, naturalmente, per Stan Lee.
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