MALATTIA!!!
E'
rarissimo che mi ammali (possono testimoniarlo i miei compagni di
liceo: in cinque anni tre giorni di assenza!), e ho sempre ritenuto
impossibile beccarsi un malanno in estate: è troppo da sfigati!
L'universo deve veramente odiarti!
Ed
infatti, eccoci qui.
Febbre.
Non
alta, per carità, viaggiamo sui 38.1/38.2, niente tosse o
raffreddore, solo il gelo perenne (che per certi versi è quasi
comodo) e una propensione alla stanchezza che neanche le ottuagenarie
malmesse...
Ovviamente,
non rientrando nella categoria dei dipendenti, la morale è che si
lavora lo stesso, solo più lentamente e con fatica.
Anche
se, a voler essere onesta, lì per lì ero divertita, almeno a casa:
un modo come un altro per schiavizzare meglio il Mio Perfido Marito,
che si trasforma in infermiera, mi coccola e accudisce più del
solito! E infatti la prima sera me la sono proprio goduta (pensavo
anzi di dotarmi di campanellino per convocarlo, rendendo il tutto più
delizioso)... La mattina seguente, peraltro, stavo bene, ma poi,
tracchete, nel pomeriggio ricaduta.
Estate
o non estate, mi sono dovuta infilare felpa, calzini e seppellire
sotto un piumone, riesumato per l'occasione dall'armadio.
Sono
seguiti alti e bassi, in cui prima toccavo il cielo e poi il fondo.
La
cosa più triste è stata la sera di sabato: praticamente morta, con
la testa spaccata in due dall'emicrania. E questa volta la febbre era
pure semi-inesistente (37.4), per cui il MPM era tenero, ma con
diffidenza.
Ma,
dunque, che diavolo ho?
Le
mie allegre colleghe (donnacce sadiche e bramose di sangue, con un
discutibile senso dell'umorismo) si sono divertite ad ipotizzare
malattie lunghissime e ricche di complicazioni (dalla toxoplasmosi
alla mononucleosi), ma per fortuna io sono una seguace di Guglielmo
di Occam e del suo celebre Rasoio, per cui, dato che in giro c'è
l'influenza, deduco di essere affetta da quella.
Bella
sfortuna, però, in estate. Come i brufoli a cinquant'anni!
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