LA
SIGNORINA ELSE
di Arthur Schnitzler
Di
Schnitzler è noto soprattutto “Doppio sogno”, il romanzo che ha
ispirato Kubrik per il suo “Eyes Wide Shut”... a me è piaciuto,
ma non mi ha fulminata. “La signorina Else” invece sì.
E'
un racconto, non un romanzo, e, forse per questo, è molto più
incisivo: ci propone un efficace monologo interiore dal punto di
vista di Else, ragazza di diciannove anni, benestante e beneducata,
che, mentre è in vacanza con la zia in un ameno luogo di
villeggiatura per l'alta borghesia viennese, si ritrova sulle spalle
il destino della famiglia: deve procacciarsi una somma ingente entro
ventiquattro ore oppure ogni cosa (dote, reputazione, futuro) sarà
perduta. Come fare? Ci sarebbe una soluzione: mostrarsi ignuda ad un
ricco conoscente, non proprio giovanissimo... Else è disposta? E,
nel caso, andrà tutto come deve?
Naturalmente
no...
E
ci dispiace, ci dispiace intensamente, perché la nostra signorina ci
tocca il cuore: è così vera, così vivida! La conosciamo attraverso
i suoi dubbi, i suoi timori, le sue molte contraddizioni e
ragionamenti: è vanesia eppure intelligente, è fragile eppure
determinata, e in lei i sospiri si alternano a risoluzioni
definitive... Che a loro volta conducono a continui ripensamenti, che
divengono dinanzi a noi, in presa diretta, avvoltolandosi su se
stessi e frantumandosi irreparabilmente... E come biasimarla? Quella
di Else è una situazione impossibile, cui lei, tutto sommato, più
bambina che adulta, non è proprio preparata.
Il
racconto è stato pubblicato nel 1924 e ritrae un mondo ormai
lontano, mantenendo però intatta la sua freschezza e la sua vis
drammatica, anzi, la acuisce persino, perché oggi è probabile che
ci sarebbe un maggior numero di scappatoie per questa povera
fanciulla.
Un
libricino che si consuma in un soffio: azione pura ed incalzante fusa
con i moti dell'animo e le paure più riposte, i quali, da una riga
all'altra, si stemperano nella fantasia, si arrampicano
sull'illusione, precipitandoci poi in un nuovo baratro, per tornare a
galla in un vacuo barlume di speranza destinato ad impantanarsi in
altre ansie, considerazioni, paure... Fino a che non accade
l'inevitabile, l'imprevisto, e...
E
la lettura ci apparirà tanto breve proprio perché è perfetta, e
dopo un primo shock si sedimenterà dentro di noi, dando il tempo
alle emozioni di stabilizzarsi, di essere assimilate ed assorbite,
fino a che ci renderemo conto di essere stati testimoni di qualcosa
di unico, che non potremo mai dimenticare.
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