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venerdì 13 giugno 2014

L'oppio dei popoli


BATTEZZARE O NON BATTEZZARE?

Per una volta mi cimento in un discorso serio, che riguarda per lo più chi, come me, ha ricevuto un'educazione cattolica, e quindi Battesimo, Comunione e Cresima, e poi, nell'età della ragione, lacerato dal dubbio, dopo aver stressato parroci e insegnanti di religione sino alla nausea alla ricerca di un confronto, si è scoperto agnostico.
L'agnostico, secondo la definizione che ne dava la mia Prof. di lettere del liceo, è colui che si pone il problema religioso e lo risolve in termini negativi (io in realtà, non ho fatto nemmeno questo. Per onestà intellettuale, non avendo prove in un senso, ma nemmeno nell'altro, ho semplicemente sospeso il giudizio).
Ebbene, nel caso di agnostici (o atei, ossia coloro cui il dilemma teologico nemmeno interessa) ex cattolici è opportuno o no battezzare il pargolo?
C'è chi dice di no, per coerenza...
C'è chi sostiene si debba aspettare che il bambino diventi consapevole e scelga da sé...
C'è chi risponde sì, a prescindere dall'educazione ricevuta, così che il piccolo sia uguale agli altri e non si senta a disagio o debba subire delle ripercussioni di qualche genere...
Personalmente non mi trovo d'accordo con nessuno di loro.
Premetto che ritengo che i cattolici siano molto fortunati: il loro tendere all'Assoluto è soddisfatto, e lo sarà ancora di più dopo la morte, inoltre Dio ama tutti, e loro specialmente. Se la loro vita è bella è perché Dio li ama. Se è brutta, idem. E qualunque cosa capiti loro hanno la forza di affrontarla serenamente. Insomma, il cattolicesimo è il segreto della felicità, e in questo senso è meraviglioso.
Purtroppo a me sa troppo di “oppio dei popoli” e non ho l'indispensabile dono della Fede (per sorvolare su quello che penso in generale dei dogmi e della Chiesa).
Ma chi ce l'ha è fortunato.
Per cui mi piace la soluzione al quesito (battezzare o no?) che a suo tempo mi aveva proposto la Mater (cattolicissima e non farisea, ma dalle concezione elastica e liberale): sì. Come regalo al bambino, affinché sappia davvero che cosa perde e che cosa guadagna, potendo così, da grande, operare una scelta in autentica, piena consapevolezza.
Al massimo, se vorrà, poi potrà sempre fare a meno degli altri Sacramenti.
Che comunque male non fanno.
P.S.
Spero di non aver offeso nessuno, l'intenzione non c'era. Il Mio Perfido Marito (cattolico) era contrario a che affrontassi l'argomento. Sostiene che io rischi l'incenerimento istantaneo ogni volta che metto piede in Chiesa (domenica è stata battezzata la mia nipotina più piccula).
Per il momento non è ancora accaduto.

2 commenti:

  1. Io sono per il no ... la scelta consapevole dell'interessato in età adulta mi sembra la via preferibile

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  2. Naturalmente ognuno deve fare ciò che preferisce e ciò che si sente... Ma è proprio perché la scelta sia davvero consapevole che trovo più giusto battezzare prima. Perché il cattolicesimo (come tutte le religioni) va vissuto dall'interno per poter essere compreso. Ad ogni modo, grazie per il tuo intervento! Saluti!

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