BATTEZZARE
O NON BATTEZZARE?
Per
una volta mi cimento in un discorso serio, che riguarda per lo più
chi, come me, ha ricevuto un'educazione cattolica, e quindi
Battesimo, Comunione e Cresima, e poi, nell'età della ragione,
lacerato dal dubbio, dopo aver stressato parroci e insegnanti di
religione sino alla nausea alla ricerca di un confronto, si è
scoperto agnostico.
L'agnostico,
secondo la definizione che ne dava la mia Prof. di lettere del liceo,
è colui che si pone il problema religioso e lo risolve in termini
negativi (io in realtà, non ho fatto nemmeno questo. Per onestà
intellettuale, non avendo prove in un senso, ma nemmeno nell'altro,
ho semplicemente sospeso il giudizio).
Ebbene,
nel caso di agnostici (o atei, ossia coloro cui il dilemma teologico
nemmeno interessa) ex cattolici è opportuno o no battezzare il
pargolo?
C'è
chi dice di no, per coerenza...
C'è
chi sostiene si debba aspettare che il bambino diventi consapevole e
scelga da sé...
C'è
chi risponde sì, a prescindere dall'educazione ricevuta, così che
il piccolo sia uguale agli altri e non si senta a disagio o debba
subire delle ripercussioni di qualche genere...
Personalmente
non mi trovo d'accordo con nessuno di loro.
Premetto
che ritengo che i cattolici siano molto fortunati: il loro tendere
all'Assoluto è soddisfatto, e lo sarà ancora di più dopo la morte,
inoltre Dio ama tutti, e loro specialmente. Se la loro vita è bella
è perché Dio li ama. Se è brutta, idem. E qualunque cosa capiti
loro hanno la forza di affrontarla serenamente. Insomma, il
cattolicesimo è il segreto della felicità, e in questo senso è
meraviglioso.
Purtroppo
a me sa troppo di “oppio dei popoli” e non ho l'indispensabile
dono della Fede (per sorvolare su quello che penso in generale dei
dogmi e della Chiesa).
Ma
chi ce l'ha è fortunato.
Per
cui mi piace la soluzione al quesito (battezzare o no?) che a suo
tempo mi aveva proposto la Mater (cattolicissima e non farisea, ma
dalle concezione elastica e liberale): sì. Come regalo al bambino,
affinché sappia davvero che cosa perde e che cosa guadagna, potendo
così, da grande, operare una scelta in autentica, piena
consapevolezza.
Al
massimo, se vorrà, poi potrà sempre fare a meno degli altri
Sacramenti.
Che
comunque male non fanno.
P.S.
Spero
di non aver offeso nessuno, l'intenzione non c'era. Il Mio Perfido
Marito (cattolico) era contrario a che affrontassi l'argomento.
Sostiene che io rischi l'incenerimento istantaneo ogni volta che
metto piede in Chiesa (domenica è stata battezzata la mia nipotina
più piccula).
Per
il momento non è ancora accaduto.
Io sono per il no ... la scelta consapevole dell'interessato in età adulta mi sembra la via preferibile
RispondiEliminaNaturalmente ognuno deve fare ciò che preferisce e ciò che si sente... Ma è proprio perché la scelta sia davvero consapevole che trovo più giusto battezzare prima. Perché il cattolicesimo (come tutte le religioni) va vissuto dall'interno per poter essere compreso. Ad ogni modo, grazie per il tuo intervento! Saluti!
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