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domenica 22 giugno 2014

Momenti squisitamente truci


IL TRONO DI SPADE
 
 
E siamo alla fine della IV stagione televisiva... Devo riconoscere che mentre mi consumo nell'attesa del sesto romanzo di Martin (edizione americana) non mi dispiace potermi intrattenere con il telefilm, che, a parte la lentezza e alcune discutibili scelte circa gli interpreti (come si può assegnare la parte di Daenerys Targaryen, la donna più bella del mondo, ad una sopraccigliona – ma forse la causa è il trucco – affetta da callipigia?), non è niente male, benché, vuoi per esigenze di copione, vuoi per altri motivi (talvolta condivisibili, ad esempio riguardo all'innalzamento dell'età media dei personaggi), non è sempre fedele al centimetro alla saga letteraria ... Che qui ignoro, avendovi già dedicato un post, cui rimando per le caratteristiche generali dell'opera (il fantasy sui generis, il decesso inaspettato di tanti beniamini nel momento stesso in cui siete davvero convinti di amarli o di odiarli più che mai, l'intrigo politico, la coralità etc.), concentrandomi semmai, su quel che caratterizza in particolare la serie Tv, ovvero: momenti squisitamente truci e sanguinosi (come nei romanzi, okay... Ma, di norma, sugli schermi domestici si ha la tendenza a trattenersi, mentre nei libri, comunque, filtriamo le descrizioni con la nostra immaginazione... Qui no. Qui non ci facciamo mancare niente, evirazione compresa, per tacere del recente – e meraviglioso – spappolamento del cranio, non dico di chi, e delle ormai celebri Nozze Rosse, che ci hanno regalato, l'anno scorso, uno dei finali di stagione più splatter di sempre!) e un bel po' di sesso, di ogni genere e tipo, e non senza fantasia o depravazione (idem come sopra)...

Ci sono poi alcuni attori semplicemente perfetti, come Peter Dinklage nel ruolo di Tyrion, o Lena Headey, nelle vesti di Cercei (ma anche, considerando ancora la I Stagione, Eddard Stark-Sean Bean e Khal Drogo-Jason Momoa... In aggiunta a piccole perle di recente acquisto, come Iwan Rheon, alias Ramsey Bolton), e altri terribili e fuori parte (oltre alla già citata Daenerys-Emilia Clarke: Sophie Turner, l'attrice che interpreta Sansa: troppo brutta di viso, anche se la sua generica apatia è assolutamente intonata al personaggio).

Pregevoli anche scenari ed effetti speciali (i Draghi!!!), i dialoghi (alcuni differenti dai libri, ma perfetti), e... la sigla! Pura estasi e innalzamento spirituale, con una musica trascinante e immagini azzeccate, atte a darci una dimensione dei Sette Regni (etc.)... E che bello ascoltare finalmente, nella terza stagione, “l'orso e la fanciulla bionda”!!!

Anche se...

Ci sono alcuni passaggi in cui se non avessi letto i romanzi farei fatica a seguire, specie nella seconda stagione (mi pare, ma forse è la terza), in cui troppa roba accade insieme, e vengono inevitabilmente fatti troppi tagli (la prima, invece, era perfetta). Il Mio Perfido Marito (assai distratto e poco interessato – credo che il suo personaggio preferito sia Hodor) abbisogna di continue spiegazioni, e non distingue i comprimari, dimenticandosi alcuni pezzi salienti.

In generale, si incede con lentezza, e poi tutto precipita (anche nei romanzi avviene così, la differenza è che lì me lo godo, qui ogni tanto un colpo di sonno mi viene). All'inizio il ritmo del telefilm era più incalzante, specie nelle sequenze iniziali, molto più veloce che nei libri, mentre ora, a tratti, sembra che l'intento sia di diluire un po' o accorciare, magari per rispettare i minuti previsti.

Insomma, non è il massimo... Ma è perdonabile, perché i pregi sono molti più dei difetti!

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