IL
TRONO DI SPADE
E
siamo alla fine della IV stagione televisiva... Devo riconoscere che
mentre mi consumo nell'attesa del sesto romanzo di Martin (edizione
americana) non mi dispiace potermi intrattenere con il telefilm, che,
a parte la lentezza e alcune discutibili scelte circa gli interpreti
(come si può assegnare la parte di
Daenerys Targaryen, la donna più bella del mondo, ad una
sopraccigliona – ma forse la causa è il trucco – affetta
da callipigia?),
non
è niente male, benché, vuoi per esigenze di copione, vuoi per altri
motivi (talvolta condivisibili, ad esempio riguardo all'innalzamento
dell'età media dei personaggi), non è sempre fedele al centimetro
alla saga letteraria ... Che qui ignoro, avendovi già dedicato un
post, cui rimando per le caratteristiche generali dell'opera (il
fantasy sui generis, il decesso inaspettato di tanti beniamini nel
momento stesso in cui siete davvero convinti di amarli o di odiarli
più che mai, l'intrigo politico, la coralità etc.), concentrandomi
semmai, su quel che caratterizza in particolare la serie Tv, ovvero:
momenti squisitamente truci e sanguinosi (come nei romanzi, okay...
Ma, di norma, sugli schermi domestici si ha la tendenza a
trattenersi, mentre nei libri, comunque, filtriamo le descrizioni con
la nostra immaginazione... Qui no. Qui non ci facciamo mancare
niente, evirazione compresa, per tacere del recente – e
meraviglioso – spappolamento del cranio, non dico di chi, e delle
ormai celebri Nozze Rosse, che ci hanno regalato, l'anno scorso, uno
dei finali di stagione più splatter di sempre!) e un bel po' di
sesso, di ogni genere e tipo, e non senza fantasia o depravazione
(idem come sopra)...
Ci
sono poi alcuni attori semplicemente perfetti, come Peter Dinklage
nel ruolo di Tyrion, o Lena Headey, nelle vesti di Cercei (ma anche,
considerando ancora la I Stagione, Eddard Stark-Sean Bean e Khal
Drogo-Jason Momoa... In aggiunta a piccole perle di recente
acquisto, come Iwan Rheon, alias Ramsey Bolton), e altri terribili e
fuori parte (oltre alla già citata Daenerys-Emilia Clarke: Sophie
Turner, l'attrice che interpreta Sansa: troppo brutta di viso, anche
se la sua generica apatia è assolutamente intonata al personaggio).
Pregevoli
anche scenari ed effetti speciali (i Draghi!!!), i dialoghi (alcuni
differenti dai libri, ma perfetti), e... la sigla! Pura estasi e
innalzamento spirituale, con una musica trascinante e immagini
azzeccate, atte a darci una dimensione dei Sette Regni (etc.)... E
che bello ascoltare finalmente, nella terza stagione, “l'orso e la
fanciulla bionda”!!!
Anche
se...
Ci
sono alcuni passaggi in cui se non avessi letto i romanzi farei
fatica a seguire, specie nella seconda stagione (mi pare, ma forse è
la terza), in cui troppa roba accade insieme, e vengono
inevitabilmente fatti troppi tagli (la prima, invece, era perfetta).
Il Mio Perfido Marito (assai distratto e poco interessato – credo
che il suo personaggio preferito sia Hodor) abbisogna di continue
spiegazioni, e non distingue i comprimari, dimenticandosi alcuni
pezzi salienti.
In
generale, si incede con lentezza, e poi tutto precipita (anche nei
romanzi avviene così, la differenza è che lì me lo godo, qui ogni
tanto un colpo di sonno mi viene). All'inizio il ritmo del telefilm
era più incalzante, specie nelle sequenze iniziali, molto più
veloce che nei libri, mentre ora, a tratti, sembra che l'intento sia
di diluire un po' o accorciare, magari per rispettare i minuti
previsti.
Insomma,
non è il massimo... Ma è perdonabile, perché i pregi sono molti
più dei difetti!
Hodor!
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