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venerdì 6 giugno 2014

Respiriamo letteratura!


INTERVISTA COL VAMPIRO
di Anne Rice
 
 
Romanzo horror che non sa solo di sangue, ma ha un sapore epico e sensuale, che quasi brucia, nonostante il sesso non compaia mai. Drammatico, emozionante, con sfumature malinconiche e velate di dolcezza, in cui si scontrano personalità intense e si soffre, e si ama, e ci si insegue, cercando prima di tutto la propria natura, il proprio scopo e pure se stessi, tentando in qualche modo di sfuggire alla solitudine, al peso schiacciante dell'eternità.

Il vampiro diventa vero, autentico, e può essere ambiguo, amorale, edonista e pieno di fascino, come Lestat, o equilibrato, sensibile, e tormentato, come Louis (perché non per tutti è facile accettare di dover uccidere per sopravvivere), ma in generale è più complesso di come ci appare, e più complessa è la comunità dei vampiri, con le sue regole e le sue tradizioni, ammesso che riusciamo a trovarla.

E poi c'è Claudia, la bambina vampiro, l'unica ad essere autenticamente terrificante, con la sua bellezza e la sua crudele ferocia senza filtri. Non è nata così, e i bambini non dovrebbero essere trasformati, il loro sviluppo è incompleto, e alla lunga quel corpicino infantile può diventare una prigione, una condanna... Così odiosamente limitante.

E alla fine la vita eterna è soprattutto un fardello, una fatica, perché anche se il fisico è giovane e forte, lo spirito invecchia e non sempre riesce a tener dietro al mondo, che invece progredisce, cambia e si evolve...

Dal 1791 agli anni '90, da New Orleans a Parigi, rievochiamo l'esperienza del vampirismo nelle sue sconfinate possibilità, nella sua possanza e grandezza, e nella sua tremenda dannazione, fosca e senza speranza, in un percorso individuale e coinvolgente in cui scontiamo sulla nostra pelle ogni ferita e ogni perdita, non solo per ciò che è, ma altresì per quel che implica.

Un bel romanzo, esaltato da uno stile elegante e introspettivo, con echi gotici, forse un poco tortuoso, tendente al prolisso, ma denso, accurato, colmo di pathos, capace di travolgerci con sentimenti intensi e romantici (in senso storico), ricco di riflessioni esistenziali e di verità, e non di ridicoli pruriti adolescenziali in salsa Harmony.

Siamo lontani anni luce dai vampiri anemici e modaioli di Stephenie Meyer, qui respiriamo letteratura!

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