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venerdì 27 giugno 2014

Antonia è antipatica


LA CHIMERA
di Sebastiano Vassalli
 
 
Pensavo che il titolo alludesse al mostro mitologico, invece è una regione del novarese. E forse anche la rappresentazione di un'illusione, quella della Chiesa, che lungi dal funzionare come istituzione, rifugio, riferimento e centro di aggregazione, diviene strumento per la diffusione di pregiudizio e maldicenze.

Siamo nel 1660, in una società rurale e superstiziosa, dove Antonia, rea di essere bella, giovane ed innamorata, oltre che oggetto di troppi pettegolezzi, deve affrontare un processo-farsa per stregoneria. Ma c'è poco da scherzare, perché l'esito potrebbe essere il rogo.

In realtà del processo si comincia a parlare solo a metà libro (o forse persino un po' più in là), perché prima impariamo a conoscere lei e, soprattutto, a comprendere il mondo in cui vive.

La ricostruzione storica è ottima e minuziosa (benché a tratti un poco invadente), lo stile abbastanza scorrevole, nonostante fiocchino le descrizioni e ci siano momenti di eccessiva prolissità, Antonia è antipatica (poveretta, non è colpa sua), ma ci coinvolge tantissimo la sua vicenda umana (tanto che tifiamo per lei), dominata, ahimè, dall'ignoranza dei compaesani e della Chiesa (che qui viene sferzata e criticata in lungo e in largo).

Nell'insieme il libro mi è piaciuto: si legge volentieri, e dove non riesce ad essere avvincente, risulta comunque interessante, satirico e accurato. Personalmente, però, credo che l'autore divaghi un po' troppo, specialmente perché, di fatto, la vicenda davvero saliente inizia davvero tardi e il ritmo ne risente (è anche vero, peraltro, che così abbiamo gli strumenti per familiarizzare di più con il contesto storico, la mentalità – malata – dell'epoca, e di apprezzare maggiormente quanto succede poi).

Arrivati alla parte finale, tuttavia, si vorrà seguitare a leggere a tutti i costi, perché allora sì che Vassalli ha la nostra completa attenzione. E riesce a non deluderla e a gestirla bene.

Ci sono molti libri più belli, significativi e intensi di questo, ma non ce n'è nessuno che sia uguale (che io sappia).

Per me, questo, è un motivo sufficiente per volerlo leggere.

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