DIZIONARIO
DI MITOLOGIA GRECA E LATINA
di Anna Ferrari
Sono
da sempre un'appassionata di storie, e quindi, oltre che di film,
racconti, fiabe, fumetti e romanzi, anche di mitologia universale.
Inevitabilmente,
però, quella più corteggiata è la mitologia greca (e latina, già
che c'è), caratterizzata, osservo incidentalmente, da stupri vissuti
con estrema naturalezza, tradimenti, incesti, atti di violenza e
sopraffazioni (eh, sì!). E un sacco di horror (dai parenti serviti a
pranzo come portata principale ad una ridda di magnifici Mostri
sanguinari, quali la Chimera, la Sfinge, le Arpie e gli Stinfalidi,
tanto per menzionare alcuni fra i più noti...) Ma anche da viaggi,
scoperte e sogni. E immaginazione. In cui non c'è morale, o meglio,
in cui la morale principale è: uomini guardatevi dallo sfidare gli
dei, guardatevi dal peccato di Hybris, la tracotanza!
Se
si riescono ad accettare questi punti cardine, la Mitologia greca si
rivelerà un mondo stupefacente e meraviglioso, che costituisce la
radice di tanta parte della nostra cultura e che è un piacere
scoprire. Solo che dà dipendenza, e dopo che vi siete letti Omero,
Esiodo, Ovidio, i tragici greci e compagnia bella non sarete ancora
paghi, e bramerete altro, ripiegando necessariamente, infine, sui
dizionari.
Non
storcete il naso, quindi: il dizionario può essere una lettura
interessante e gustosa, e, se realizzato bene, quando tratta di un
tema come questo, risultare persino coinvolgente ed emozionante.
Perché di fatto è una raccolta di trame e di personaggi, una specie
di multi-romanzo, se vogliamo, sulle origini del Mondo e sulla sua
fine, ma con in mezzo un mucchio di avventure che si intrecciano, si
sfiorano e si sovrappongono.
Tra
quelli (numerosi) che ho letto, questo di Anna Ferrari (oltre 800
pagine) è senz'altro il più esauriente e rigoroso: non si limita a
descrivere le gesta e gli attributi degli dei e degli eroi
principali, troviamo anche i personaggi minori, le comparse, le
Graie, il nome del Minotauro, le località più remote...
In
più, abbiamo un po' di collegamenti con i Miti in chiave “moderna”,
ad esempio grazie agli attenti riferimenti alla reinterpretazione
dantesca.
E
poi, in ulteriore aggiunta, una serie di argomenti chiave, quali, ad
esempio, animali e piante, per altri approfondimenti.
Insomma,
si tratta di un'opera maestosa, completa, vasta, in cui è un piacere
sguazzare e trastullarsi, ma, in effetti, consigliabile a chi di Miti
mastichi già qualcosetta, onde evitare il rischio di smarrirsi.
Ma,
in fondo, anche se ci si dovesse perdere, sarebbe poi così
spiacevole?
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