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domenica 9 novembre 2014

Ai tempi della Guerra Fredda


THE LAST SHIP
 
 
Una serie Tv niente male, seppur non entusiasmante, con protagonisti un po' “leccati” e tante scene di repertorio, ma con tematiche interessanti e una trama comunque avvincente e dal buon ritmo (anche se io un paio di episodi li avrei tagliati), seppur non particolarmente innovativa.

Abbiamo questa super nave da battaglia, la Nathan James della marina degli Stati Uniti, con 200 militari a bordo e due virologi, che devono scoprire il vaccino per un atroce malattia. Peccato che la missione venga interrotta sul più bello e che il mondo non sia più quello di prima (è da mesi che siamo nell'Artico e le comunicazioni sono interrotte per ragioni di sicurezza): l'epidemia è dilagata, divenendo ancora più letale, e sterminando la maggior parte della popolazione mondiale. L'unica speranza (tu pensa!) è proprio la dottoressa a bordo della nostra nave, Rachel Scott (Rhona Mitra). Che mi piace, nonostante lì per lì sembri anafettiva e con un palo piantato nel didietro. Ad ogni modo, i personaggi sono ben caratterizzati, non solo l'algida Scott, ma anche il bel capitano Tom Chandler (Eric Dane) semi perfetto, il suo secondo, Slattery./Adam Baldwin (che forse è il personaggio che preferisco) tutto d'un pezzo (o no?) e i vari membri dell'equipaggio.

Ci sarà spazio per approfondire i risvolti umani (alcuni banalotti, altri meno), per scoprire gli sviluppi e gli esiti di questa sorta di Apocalisse, ma anche per la lotta: come al solito, infatti, in queste situazioni, non è tanto della malattia che bisogna aver paura, quanto dei sopravvissuti. Ad esempio, dalla nave da battaglia russa (sembra di essere tornati ai tempi della Guerra Fredda), che vuole a tutti i costi accaparrarsi la dottoressa...

Verso il finale di stagione la trama migliora molto (benché ogni tanto salti fuori un'ingenuità o una pecca), acquisendo sempre maggior continuity, mentre i personaggi aumentano di spessore (c'è una scena divertentissima, in mezzo alla tensione, fatta di baci rubati, che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi dal ridere, soprattutto grazie a Tex/John Pyper-Ferguson un civile splendidamente canagliesco – in senso lato – innamorato della dottoressa Scott) e poi, in ultimo, quando tutto pare risolto, un colpo di scena megagalattico! Che, okay, è piuttosto scontato, quasi prevedibile, ma ci sta ugualmente da dio, e quindi ben venga...

Il pregio maggiore? La prima stagione consta di soli dieci episodi: grazie! Odio quelle serie Tv, per quanto magari ben realizzate e incalzanti, che si dilungano per oltre venti puntate!

P.S.

Il produttore è Michael Bay.

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