Se ti è piaciuto il mio blog


web

sabato 22 novembre 2014

Un romanzo perfetto


IO NON HO PAURA
di Niccolò Ammaniti
 
 
Già l'idea di partenza è geniale, per il ribaltamento che offre e per il realistico e terribile orrore che racchiude.

Il punto di vista è quello di un bambino, Michele Amitrano, nove anni. Un ragazzino come tanti, ma vitale, allegro, e in fondo buono, povero, ma onesto. Che fa amicizia con un altro bambino, un bambino ricco, privilegiato, Filippo, che è stato rapito. Dal padre di Michele, tra gli altri.

Padre che quindi è un mostro, uno spietato e cattivo, uno di quelli di cui avere paura... Ma come fa ad esserlo, un mostro, se è il tuo papà e tu gli vuoi bene e con te è sempre stato bravo?

Un romanzo dolcissimo, ma altrettanto crudele.

Un romanzo perfetto.

Con una trama semplice e lineare, ma basata sul paradosso e la dicotomia, che sconvolge e ribalta la prospettiva, più volte, tramortendoci con la forza di un maglio.

Con uno spaccato del Sud Italia del 1978 così vivido e genuinamente popolaresco che pare una fotografia vivente, convertita in parole.

Con uno stile essenziale, limpido, cinematografico, che ti ipnotizza, facendoti precipitare nella storia già dalle prime righe.

E poi la potenza dei bambini, con la loro innocenza/saggezza, ingenuità, ma anche crudeltà e tradimenti, resa con l'autenticità più smagliante, più vera, che ci incanta e ci ferisce.

Una storia toccante, senza retorica, che costringe il piccolo Michele a crescere tutto d'un colpo, dando una scossa alle sue certezze e frantumandone la maggior parte. E che fa crescere anche noi, come solo i grandi libri sanno fare.
 
Ammaniti visto dal nostro vignettista.

Ed è buffo, perché durante la lettura, né dell'una né dell'altra opera, non lo avevo colto, me ne sono accorta adesso, facendo mente locale: per certi elementi, specie a livello di trama, ci sono moltissime somiglianze – con le dovute modifiche di tempo e di luogo – tra “Io non ho paura” (precedente) e “Il bambino con il pigiama a righe” di John Boyne... Ad esempio, l'amicizia tra due bambini che si trovano in condizioni sociali opposte, per giunta uno prigioniero e l'altro libero; il ruolo del genitore del ragazzino libero; il punto di vista narrativo; alcuni aspetti del finale...

Entrambe, comunque, sono opere eccellenti, e poco importano le somiglianze di base, senza contare che sotto altri profili i due libri sono molto distanti, avendo una carica poetica di matrice diversa, meno fiabesca per il romanzo di Ammaniti, e con un protagonista più scaltro, meno infantile...

Nessun commento:

Posta un commento