FOOTLOOSE
di Herbert Ross
(1984)
Lo
dico in tutta onestà, quando ero piccola apprezzavo questo film
soprattutto per i balli (che a rivederli ora non sembrano tutti così
incredibili, specie l'ultimo), per Kevin Bacon (che per una volta non
faceva la parte del cattivo/psicopatico, ma del figo, vantando pure
un dinamismo pazzesco), e per la musica (stupenda ed esaltante, tanto
che avevo pure comprato il cd)...
Da
adulta, invece, preferisco i riferimenti a Vonnegut e il clima di
ribellione: del resto la trama è incentrata su questo, e anche il
ballo ne rappresenta un aspetto.
Ci
troviamo in una piccola comunità semi-rurale, Beaumont, in cui il
Reverendo Shaw Moore (John Lithgow), dopo aver tragicamente perso un
figlio, impone al paesino la sua visione arretrata e bigotta, per cui
sono più le cose proibite che quelle lecite, e, per giunta, le
proibizioni si fondano più su ignoranza, pregiudizio e paura che su
ragioni plausibili. Ecco perché “Mattatoio n. 5” (di fatto un
romanzo contro la guerra) è considerato una lettura proibita. Così
come sono al bando la musica rock e il ballo.
Le
cose inizieranno a cambiare quando Ren McCormack/Kevin Bacon si
trasferirà in città, portando una ventata di aria fresca (e
corteggiando Ariel, la figlia del Reverendo) e di “ribellione”.
Il
film, in realtà, è abbastanza all'acqua di rose, più atmosfera che
sostanza, con molte scene ovvie, e altre quasi di repertorio, ma è
carino, si vede volentieri, e anche se adesso risulta per molti versi
un po' datato, sotto altri profili è intramontabile, sotto altri
divinamente vintage... E poi ne apprezzo il senso generale, il
significato ultimo (la faccenda dolore/bigottismo/libertà di
scelta/cultura)... anche se, lo ammetto, è resa in modo un po'
semplicistico e pretestuoso.
Curiosità:
Di
Footloose esiste un remake del 2011, con Dennis Quaid nel ruolo del
Reverendo, mentre nel cast di quello del 1984 c'è anche Sarah
Jessica Parker...
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