NIENTE
DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE
di
Erich Maria Remarque
...Nel
senso che al massimo sono crepati un po' di altri soldati, ma tanto
che novità è? Succede tutti i giorni e ormai quasi non ci facciamo
caso.
Questo
il significato del titolo, ma non quello del romanzo (in parte
autobiografico?) che, ovviamente, viaggia in direzione contraria,
contribuendo a sensibilizzarci al dramma del fronte, permettendoci di
farlo nostro e di immedesimarci, vivendolo quasi sulla nostra pelle,
liberandoci della retorica e delle frasi propagandistiche
preconfezionate.
Ambientato
durante la Prima Guerra Mondiale ci narra le vicissitudini di Paul
Bäumer
e dei suoi amici, arruolatisi come volontari per spirito di
avventura, ispirati da ideali eroici, dal patriottismo, i quali, loro
malgrado, sono presto costretti a scontrasi con la realtà per
scoprire che la guerra è sporca, miserevole e sostanzialmente senza
scopo, in cui ogni soldato, anche tu o il tuo migliore amico, alla
fine è soltanto un numero...
Non
è un libro crudo quanto desolante, che ti atterrisce nella sua
fulgida e tragica bellezza, che punta sulla sensibilizzazione, sulla
smitizzazione della guerra (da sempre virilmente esaltata), sulle
emozioni e non trascura la sofferenza di chi resta a casa.
Remarque ritratto dal nostro caricaturista.
Scritto
con maestria e sensibilità, commovente e poetico, lacerante, e
straordinariamente educativo, pregno di verità. E, com'è logico,
fortemente antimilitarista.
L'azione
non manca (ed anzi, il romanzo è piuttosto incalzante), ma è
commista a riflessioni, a interiorizzazioni, che sono in parte sono
le nostre, ma più essenziali, più concise, ed espresse meglio.
Molti
i momenti memorabili, magnifico e amaro il finale.
E
non importa quanto tempo è passato, perché questo è un romanzo
eterno, sempre attuale.
Che
ti arriva dritto al cuore e ci rimane.
Così
come ogni caduto.
Che
hai imparato a conoscere, e ad amare.
Che
sei tu.
Che
è il nemico.
E
che ormai fa parte di te.
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