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lunedì 24 novembre 2014

Commovente e poetico


NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE

di Erich Maria Remarque
 

...Nel senso che al massimo sono crepati un po' di altri soldati, ma tanto che novità è? Succede tutti i giorni e ormai quasi non ci facciamo caso.

Questo il significato del titolo, ma non quello del romanzo (in parte autobiografico?) che, ovviamente, viaggia in direzione contraria, contribuendo a sensibilizzarci al dramma del fronte, permettendoci di farlo nostro e di immedesimarci, vivendolo quasi sulla nostra pelle, liberandoci della retorica e delle frasi propagandistiche preconfezionate.

Ambientato durante la Prima Guerra Mondiale ci narra le vicissitudini di Paul Bäumer e dei suoi amici, arruolatisi come volontari per spirito di avventura, ispirati da ideali eroici, dal patriottismo, i quali, loro malgrado, sono presto costretti a scontrasi con la realtà per scoprire che la guerra è sporca, miserevole e sostanzialmente senza scopo, in cui ogni soldato, anche tu o il tuo migliore amico, alla fine è soltanto un numero...

Non è un libro crudo quanto desolante, che ti atterrisce nella sua fulgida e tragica bellezza, che punta sulla sensibilizzazione, sulla smitizzazione della guerra (da sempre virilmente esaltata), sulle emozioni e non trascura la sofferenza di chi resta a casa.
 
Remarque ritratto dal nostro caricaturista.

Scritto con maestria e sensibilità, commovente e poetico, lacerante, e straordinariamente educativo, pregno di verità. E, com'è logico, fortemente antimilitarista.

L'azione non manca (ed anzi, il romanzo è piuttosto incalzante), ma è commista a riflessioni, a interiorizzazioni, che sono in parte sono le nostre, ma più essenziali, più concise, ed espresse meglio.

Molti i momenti memorabili, magnifico e amaro il finale.

E non importa quanto tempo è passato, perché questo è un romanzo eterno, sempre attuale.

Che ti arriva dritto al cuore e ci rimane.

Così come ogni caduto.

Che hai imparato a conoscere, e ad amare.

Che sei tu.

Che è il nemico.

E che ormai fa parte di te.

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