XIII
di J. Van Hamme e W. Vance
Una
serie a fumetti che doveva finire con il numero 13 (così mi era
stato detto quando avevo iniziato ad acquistare i volumi), ma che è
ancora in corso (siamo al n. 22) e, per giunta, ha dato vita ad una
serie parallela composta da volumi autoconclusivi, ciascuno dedicato
ad un personaggio della serie principale, al suo passato e al perché
è diventato com'è (molto carina pure quella).
Si
comincia su una spiaggia, quando questo bel figliolo si risveglia
senza memoria e con il tatuaggio XIII sul collo... subito viene
soccorso ed aiutato da una coppia di anziani gentili, che lo
accudisce, ma presto il nostro viene aggredito da alcuni sicari ed è
costretto a fuggire. In che cosa è coinvolto? Perché non ricorda
nulla? E soprattutto... chi è? A noi pare un persona buona e
coscienziosa, ma a volte spuntano dettagli che potrebbero suscitare
dubbi... A poco a poco, però, cominciamo a scoprire chi è il nostro
eroe: la storia è intricatissima, costellata di false piste, di
soggetti ambigui, di enigmi, e, sullo sfondo, niente meno che un
complotto per uccidere il Presidente degli Stati Uniti (la storia è
per lo più ambientata lì, nonostante il fumetto sia
franco-belga)... Ma non ci basta risolvere questi misteri, perché
poi la trama prosegue, e ci regala altri cicli narrativi, con nuove
matasse da dipanare.
La
serie è intelligente, adrenalinica, e ben costruita, intessuta di
colpi di scena e di rivelazioni shock, assai godibile, estremamente
incalzante e ben disegnata.
Il
protagonista ci piace, è un tipo carismatico, intelligente ed eroico
q.b., ma sono altri due i personaggi che preferisco: il Tenente (poi
Maggiore) Jones, una bellissima donna, spiritosa, concreta,
coraggiosa, uno dei pochi comprimari di cui davvero ci si può fidare
perché è una vera amica (e forse qualcosa di più...) ed è
assolutamente in gamba (io la adoro soprattutto per via del rapporto
che la lega a XIII...) e poi il Generale Carrington, anziano ma
eccezionale, e soprattutto leale e non troppo rigido. Ma devo dire
che quasi tutti personaggi di contorno sono degni di nota e ben
caratterizzati (da qui, come accennavo sopra, la serie parallela XIII
Mystery, incentrata sui comprimari)...
I
primi numeri sono davvero coinvolgenti, quasi ipnotici, poi ci si
perde un po', la “regia” si fa meno sicura. Il fumetto si
continua a leggere con piacere, ma non si ha più l'impressione di
essere al cospetto di una storia che viaggia esattamente nella
direzione in cui vuole andare, e alla lunga la pubblicazione comincia
quasi a stancare... Questa, almeno, è la sensazione che ho io
adesso: se in principio ero impaziente di leggere un volume nuovo,
adesso inizio ad auspicare che la saga di XIII si concluda...
Peccato.
Rimane
comunque una serie interessante e che si legge volentieri e che non
manca di regalare qualche emozione.
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