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mercoledì 26 novembre 2014

Drammaticamente ipnotico


1984
di George Orwell
 
 
Descrive un futuro distopico, non troppo lontano (in teoria nel 1984, appunto, ma si tenga conto che questo romanzo è stato scritto nel 1948... L'autore ha semplicemente invertito le due ultime cifre dell'anno in corso, per cui, se volessimo farne un “remake aggiornato”, doveremmo intitolarlo 2041), in cui il mondo è alla frutta.

Londra, Oceania (uno dei tre Stati totalitari in cui il pianeta è ripartito, perennemente in guerra): la nostra vita è in mano al Grande Fratello, che diffonde propaganda sullo stile “l'ignoranza è la forza” e ti controlla anche quando vai in bagno, mediante un sistema di telecamere piazzate ovunque, e alla Pscicopolizia, che ha il compito di far rispettare la Legge. Principalmente all'uomo è vietato di pensare, di amare (salvo per fini riproduttivi), di essere... Ridotto quasi ad un automa ha però a disposizione un'ora d'odio al giorno (mi pare...) in cui può sfogarsi, per poi tornare alla sua quieta e alienante quotidianità... Il nostro protagonista, Winston Smith, in apparenza un uomo qualunque, cerca di sottrarsi a tutto questo (anche perché si innamora di Julia, ricambiato, e questa è una grave infrazione)... Ma non sarà facile ammesso che ci riesca...

Si tratta di un romanzo straordinario, di grande impatto emotivo, che ti logora l'anima e ti provoca soffocamento e sofferenza, ma al contempo ti rende libero, perché ti aiuta a pensare...

Siamo in un ambito fantascientifico, certo, ma solo di facciata: questo è più un esercizio di fantapolitica misto a denuncia sociale, il paradigma di ciò che avrebbe potuto essere. Infatti, ci troviamo estremamente vicini alla realtà, specie se consideriamo che il Grande Fratello è una sorta di fusione tra Hitler e Stalin e che il romanzo, dunque, è soprattutto un baluardo contro tutti i tipi di totalitarismo.

Approfondiamo, inoltre, il concetto di individuo umano, di libertà, in primis di libertà dello spirito e di pensiero, e di come questo possa essere asservito, manipolato e schiacciato, anche contro la nostra volontà (la parte sulla tortura è davvero angosciante, non solo sul piano fisico, e ci rivelerà qualcosa su noi stessi che non ci piacerà).
 
George Orwell, ritratto dal nostro vignettista

Il libro ci propone svariati motivi di riflessione che vanno ben oltre il mero intrattenimento (salvo forse per un masochista) e ha il potere di scuoterci e di stimolarci nel profondo, imponendoci l'affermazione di noi stessi (tra un dubbio e l'altro)... e tuttavia scorre senza inciampi, fluido, semplice, elegante, specie dopo che si sono superate le pagine iniziali e si è entrati nel vivo della storia.

Drammaticamente ipnotico (e decisamente più complesso del pur bellissimo “La fattoria degli animali”).

2 commenti:

  1. Hai anticipato il mio pensiero ... volevo dirti che dopo un centinaio di pagine, o forse meno, mi sono arreso perchè l'idea è interessante ma il libro è troppo lento, ma forse, come dici tu, mi sono "arreso" troppo presto e avrei dovuto resistere ancora qualche pagina per entrare nel vivo della storia. "La fattoria degli animali" invece mi è piaciuto tantissimo e secondo me, nella sua brevità, è irraggiungibile!

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  2. Mmmm... Io ho preferito 1984. Prova a finirlo... ne vale la pena! Bax

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