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sabato 1 novembre 2014

Incalzante e pieno di passione


LA REGINA DELLA ROSA ROSSA
di Philippa Gregory
 
 
Va ad arricchire il bell'affresco della “Guerra dei Cugini” (cui ho già dedicato due post. Basta cliccare sull'omonimo tag per individuarli), relativo alla Guerra delle due Rose, iniziato dall'autrice con “La Regina della Rosa bianca”, ed è incentrato, questa volta, sul personaggio di Margaret Beaufort, dalle ginocchia da santa (sic!), odiosa, arrogante, bigotta, avida e invidiosa... Dio le parla e le dice esattamente quello che lei vuole sentire, fomentando, guarda il caso, la sua brama di ricchezza e la sua sete potere...

Dei tre romanzi letti fin'ora (oltre ai due citati, “La futura Regina”, su Anna Neville), questo vanta la protagonista più orribile.

Ma ha il pregio di iniziare con qualche lustro in anticipo, ancora alla Corte di Margherita d'Angiò, e di illuminarci su fatti che nelle altre due opere sono già accaduti. Inoltre, a livello di trama, è il più movimentato, il più interessante, quello di più ampio respiro...

In particolare, ho apprezzato il personaggio di Henry Stafford, poveretto, che si è ritrovato 'sta moglie sociopatica fra le mani: triste, ma dolce, dignitoso, e ricco di buon senso... E pure Stanley (il terzo marito della schizzata), per quanto sgradevole... L'unico che sappia davvero tenere testa all'invasata Beaufort!

Philippa Gregory, nella caricatura del nostro autore
 
Lo stile è incalzante e pieno di passione (sia pur marchiata dal fervore religioso della protagonista), c'è poi, verso la fine, il ritratto rapido, ma stupendo, della Principessa Elisabetta, la figlia di Elizabeth Woodville: e sono strepitose le descrizioni della sua radiosità, molto vivide... E suggestive pure le brevi scene dedicate alla stregoneria: trasmettono autentica inquietudine, pur in una manciata di righe...

E poi, naturalmente, c'è il piacere di scoprire la storia da un terzo punto di vista, che ci rivela altri dettagli, i quali, ancora una volta, ribaltano verità che credevamo acclarate completando certi spazi rimasti vuoti.

In sostanza, fino ad ora, è questo il romanzo della saga che ho preferito, il più avvincente, il meno statico... Ed è paradossale perché fra le tre donne che ci vengono presentate nelle rispettive opere è Elizabeth, la Regina della Rosa bianca, quella che prediligo, laddove i miei sentimenti verso Anna Neville sono piuttosto oscillanti, mentre Margaret, per conto mio, dovrebbe bruciare all'Inferno...

In pratica, si può dedurre, la bellezza di ognuno di questi romanzi è inversamente proporzionale alla simpatia della sua protagonista! Almeno per il momento... “La Signora dei fiumi” promette bene!

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