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venerdì 31 ottobre 2014

Di un'insulsaggine imbarazzante...


CAPITAN HARLOCK 3D
di Shinji Aramaki

(2014)
 
 
Dicesi stupro. Stupro di un cartone animato che ho amato da piccola per la sua poesia e la sua atmosfera, e che ho ritrovato da adulta nella sua forma originale, il fumetto. Più ingenuo di quel che speravo a livello di trama, ma comunque pregno di nostalgica malinconia e di romantica bellezza... Poi è arrivato il film. Misericordia!

Devo ammettere che a livello grafico è un'autentica gioia, a tutti i livelli, tanto che si tende a dimenticare che non sia vero... Si può persino soprassedere sulla circostanza che ogni due per tre i personaggi sembrino quasi mettersi in posa per sbatterti in faccia quanto sono fighi, perché, hey, lo sono davvero, e ad ogni apparizione non fai che sospirare per la gnocchitudine, il carisma, o l'aura tenebrosa e maledetta di ciascuno... E sono così belli i capelli delle figure femminili, specie in movimento...

Il problema è la trama: di un'insulsaggine imbarazzante e patetica, letteralmente campata per aria (o nello spazio): pretestuosa, senza capo né coda, infarcita di spiegazioni verbose e assurde, prossime al delirio, e con poche idee, per giunta inconsistenti e confuse! Senza contare l'idiozia di molti personaggi (Yama è forse quello che spicca di più in tal senso: trovi un fiore che è un miracolo... e lo strappi! Ma non gliel'hanno insegnato che i fiori recisi muoiono? Ti arrabbi perché su Marte i fiori non prosperano... e fai saltare la serra intera, le gambe di tuo fratello – poveraccio – e riduci a un vegetale la sua amata! Ma dai!!! ...Senza contare che cambia idea peggio che una banderuola al vento...) Dulcis in fundo, Harlock compare a malapena cinque minuti, senza contare che ne esce malissimo: pare un folle, meschino e psicopatico! Okay, un folle meschino e psicopatico dalla figaggine ultraterrena, però, diamine! Io ricordavo che avesse il cuore bianco! Questo ce l'ha marrone (o ha un deficit cognitivo molto grave)!

A livello scientifico, poi, non ne parliamo...

Ma queste, magari, sarebbero anche pecche trascurabili (se proprio si è decisi a tutti costi ad amare Harlock per ragioni nostalgiche): no, il problema principale è la noia, la noia, la noia... e la lentezza! Non c'è ritmo, solo una parvenza di atmosfera che però tende a rifuggire e a nascondersi! E pressoché nessun combattimento, snif (a malapena un accenno verso la fine, ma con poco sugo e tante assurdità)... Si tenta di recuperare attraverso suggestioni preconfezionate e simbologia stantia e allusiva, ma non basta, non basta proprio! Senza contare che alcune delle frasi pseudo-filosofiche che ci vengono propinate sono mera idiozia!

La verità è che ci sono troppi cambiamenti rispetto all'opera – e allo spirito – di Leiji Matsumoto... e tutti in pejus! Intendiamoci, non sono una nerd puritana, ben vengano le modifiche se servono a reinterpretare o a crescere, ma qui si fanno solo passi indietro!

Tristezza...

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