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giovedì 9 ottobre 2014

Soggettivo e altalenante


COSE FRAGILI
di Neil Gaiman
 

Raccolta di racconti e filastrocche (ma c'è anche una malattia immaginaria, dei tarocchi, descrizioni di piccole strane fanciulle...) del 2006, che, inspiegabilmente, in Italia arriva solo adesso... Anche se, in realtà, tante cose le abbiamo già lette, o perché contenute nella precedente antologia “Il cimitero senza lapidi e altre storie nere”, o sottoforma di fumetto (ad esempio “I fatti relativi alla scomparsa di Miss Finch”, e sospetto “Golia”, allacciato all'Universo di Matrix)...

Come al solito, il valore delle trame è soggettivo e altalenante, e se di alcune ho apprezzato l'atmosfera, ad esempio “Uno studio in smeraldo” (che ammicca sia a Lovecraft che a Sherlock Holmes), di altre ho amato tutto, ad esempio “Il sovrano di Glen”, in cui, tra l'altro, wow, ritorna Shadow di “American Gods”... e anche due simpatici e orribili personaggi, Mr. Alice e Smith, di cui abbiamo già fatto conoscenza in “Tesori e Souvenir” (nella stessa raccolta).

Nell'insieme, direi che me la sono goduta, per quanto alcune letture siano abbastanza trascurabili (“Presiede ottobre”, ad esempio – che per giunta è uno dei racconti “riciclati”, non è davvero granché): c'è il sapore delle antiche fiabe, un modo fascinoso di narrare, gravido di immaginazione e di magia, e lo stile di Neil, soffuso di dolcezza anche quando descrive robe feroci e sanguinose. Ti fa compagnia, e ti offre conforto, uno di quei casi in cui, letteralmente, il libro si presenta come un vero amico.

La storia che mi è piaciuta di più, però, non è una storia, ma sono “Istruzioni”: le regole cui ci si deve conformare quando si finisce in una fiaba, in forma filastroccosa. Solo tre pagine, ma davvero belle, e, benché non vi si dica nulla di nuovo, meravigliosamente originali. Curioso, poi, è “Il problema di Susan”, che riprende il personaggio della povera Susan Pevensie, così superficialmente e crudelmente e gratuitamente bistrattata ne “Le Cronache di Narnia” e che qui, in qualche modo, viene ironicamente riscattata! Ci voleva proprio!

Carine, ad esempio, “Come credi che mi senta?” e “Chi nutre e chi mangia”, ma è anche il fatto di leggere queste storie una in fila all'altra che ne aumenta il valore...

Adorabile, invece, all'inizio, il commento di Gaiman riferito ad ognuna: a volte ci offre la chiave interpretativa, altre ce ne illustra la genesi o i retroscena...

Da leggere, anche solo per “Il sovrano di Glen”.

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