COSE
FRAGILI
di Neil Gaiman
Raccolta di racconti e filastrocche (ma c'è anche una malattia immaginaria, dei tarocchi, descrizioni di piccole strane fanciulle...) del 2006, che, inspiegabilmente, in Italia arriva solo adesso... Anche se, in realtà, tante cose le abbiamo già lette, o perché contenute nella precedente antologia “Il cimitero senza lapidi e altre storie nere”, o sottoforma di fumetto (ad esempio “I fatti relativi alla scomparsa di Miss Finch”, e sospetto “Golia”, allacciato all'Universo di Matrix)...
Come
al solito, il valore delle trame è soggettivo e altalenante, e se di
alcune ho apprezzato l'atmosfera, ad esempio “Uno studio in
smeraldo” (che ammicca sia a Lovecraft che a Sherlock Holmes), di
altre ho amato tutto, ad esempio “Il sovrano di Glen”, in cui,
tra l'altro, wow, ritorna Shadow di “American Gods”... e anche
due simpatici e orribili personaggi, Mr. Alice e Smith, di cui
abbiamo già fatto conoscenza in “Tesori e Souvenir” (nella
stessa raccolta).
Nell'insieme,
direi che me la sono goduta, per quanto alcune letture siano
abbastanza trascurabili (“Presiede ottobre”, ad esempio – che
per giunta è uno dei racconti “riciclati”, non è davvero
granché): c'è il sapore delle antiche fiabe, un modo fascinoso di
narrare, gravido di immaginazione e di magia, e lo stile di Neil,
soffuso di dolcezza anche quando descrive robe feroci e sanguinose.
Ti fa compagnia, e ti offre conforto, uno di quei casi in cui,
letteralmente, il libro si presenta come un vero amico.
La
storia che mi è piaciuta di più, però, non è una storia, ma sono
“Istruzioni”: le regole cui ci si deve conformare quando si
finisce in una fiaba, in forma filastroccosa. Solo tre pagine, ma
davvero belle, e, benché non vi si dica nulla di nuovo,
meravigliosamente originali. Curioso, poi, è “Il problema di
Susan”, che riprende il personaggio della povera Susan Pevensie,
così superficialmente e crudelmente e gratuitamente bistrattata ne
“Le Cronache di Narnia” e che qui, in qualche modo, viene
ironicamente riscattata! Ci voleva proprio!
Carine,
ad esempio, “Come credi che mi senta?” e “Chi nutre e chi
mangia”, ma è anche il fatto di leggere queste storie una in fila
all'altra che ne aumenta il valore...
Adorabile,
invece, all'inizio, il commento di Gaiman riferito ad ognuna: a volte
ci offre la chiave interpretativa, altre ce ne illustra la genesi o i
retroscena...
Da
leggere, anche solo per “Il sovrano di Glen”.
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