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venerdì 3 ottobre 2014

Commovente e realistico


LA ROMANA
di Alberto Moravia
 
 
Un grande classico e un bel romanzo, ma meno incisivo de “la Ciociara”, forse perché qui, anche se in termini differenti, la situazione inizia precipitare da subito e lo fa in modo più graduale e inevitabile, senza shock improvvisi, ma con un lento e logorante sgocciolare, che ci permette di abituarci e di accettare tutto (ma forse questo non è ancora più grave?).

La bella e giovane Adriana, infatti, popolana che sogna di sottrarsi alla miseria, accetta di fare da modella per dei pittori scadenti, con sempre meno abiti addosso. Da qui a cominciare a prostituirsi il passo è breve, e ciò malgrado la fanciulla si mantenga in qualche modo ingenua e incontaminata, semplicemente lasciandosi trascinare dagli eventi, dalle cattive compagnie, e, porella, persino dall'amore.

Il suo destino continua a peggiorare, a complicarsi, invischiandola sempre di più, rubandole sempre qualcos'altro, ma il finale, in un certo senso, è positivo e consolante...

Alberto Moravia, visto dal nostro caricaturista.

Lo stile di Moravia, che senza dubbio costituisce il maggior pregio dell'opera insieme al carattere della protagonista (così autenticamente umana), è asciutto e scabro, ma commovente e realistico, perspicace e sottile, e in parte proprio perché esprime in prima persona il punto di vista di Adriana (molto più colta ed elevata, a livello di ragionamenti e interiorità, di come dovrebbe essere), che in fin dei conti è colpevole soprattutto di essere ingenua e miserevole. Riesce ad avvincerci sin dalla prima riga ed è anche un po' per affetto che seguiamo le peripezie di questa sventurata fanciulla, le cui riflessioni ci ammaliano, nella speranza che prima o poi trovi un approdo sicuro.

Per il resto, in quanto alle tematiche, torna la figura, deludente e illusoria, ricorrente in Moravia, dell'intellettuale (che, naturalmente finisce male), del sesso, con le sue molteplici implicazioni (sinonimo di risorsa, di potere, ma anche di strumentalizzazione, di asservimento) e della denuncia verso la società e i suoi falsi valori (se si pensa che è la madre a spingere Adriana a fare da modella e ad inserirsi in quel sottomondo criminale ed ambiguo)...

Da leggere.

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