LA
ROMANA
di Alberto Moravia
Un
grande classico e un bel romanzo, ma meno incisivo de “la
Ciociara”, forse perché qui, anche se in termini differenti, la
situazione inizia precipitare da subito e lo fa in modo più graduale
e inevitabile, senza shock improvvisi, ma con un lento e logorante
sgocciolare, che ci permette di abituarci e di accettare tutto (ma
forse questo non è ancora più grave?).
La
bella e giovane Adriana, infatti, popolana che sogna di sottrarsi
alla miseria, accetta di fare da modella per dei pittori scadenti,
con sempre meno abiti addosso. Da qui a cominciare a prostituirsi il
passo è breve, e ciò malgrado la
fanciulla si mantenga in qualche modo ingenua e incontaminata,
semplicemente lasciandosi trascinare dagli eventi, dalle cattive
compagnie, e, porella, persino dall'amore.
Il
suo destino continua a peggiorare, a complicarsi, invischiandola
sempre di più, rubandole sempre qualcos'altro, ma il finale, in un
certo senso, è positivo e consolante...
Alberto Moravia, visto dal nostro caricaturista.
Lo
stile di Moravia, che senza dubbio costituisce il maggior pregio
dell'opera insieme al carattere della protagonista (così
autenticamente umana), è asciutto e scabro, ma commovente e
realistico, perspicace e sottile, e in parte proprio perché esprime
in prima persona il punto di vista di Adriana (molto più colta ed
elevata, a livello di ragionamenti e interiorità, di come dovrebbe
essere), che in fin dei conti è colpevole soprattutto di essere
ingenua e miserevole. Riesce ad avvincerci sin dalla prima riga ed è
anche un po' per affetto che seguiamo le peripezie di questa
sventurata fanciulla, le cui riflessioni ci ammaliano, nella
speranza che prima o poi trovi un approdo sicuro.
Per
il resto, in quanto alle tematiche, torna la figura, deludente e
illusoria, ricorrente in Moravia, dell'intellettuale (che,
naturalmente finisce male), del sesso, con le sue molteplici
implicazioni (sinonimo di risorsa, di potere, ma anche di
strumentalizzazione, di asservimento) e della denuncia verso la
società e i suoi falsi valori (se si pensa che è la madre a
spingere Adriana a fare da modella e ad inserirsi in quel sottomondo
criminale ed ambiguo)...
Da
leggere.
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