OPEN
GRAVE
di Gonzalo Lòpez Gallego
(2013)
Questo
è un film che ho visto in due sere, e che mi è rimasto
straordinariamente impresso.
La
prima sera ne ho visto diciamo più o meno il primo tempo: il
protagonista (Sharlto Copley) si sveglia immemore in una fossa
comune, una donna muta (Josie Ho) lo aiuta ad uscirne e lui raggiunge
una casa isolata con altre cinque persone dentro, tra cui la muta.
Nessuno ricorda nulla, né tanto meno che fa lì in mezzo e perché
ci sono tanti morti. Invero, la muta sembra di sì, ma ovviamente non
è in grado di parlare (di scrivere non se ne parla: la donna è
asiatica e non conosce il nostro alfabeto). La zona circostante è
disseminata di cadaveri appesi agli alberi, e pare che tra qualche
giorno qualcuno debba “venire a prenderci”.
Ci
sono un sacco di misteri, di cose che non si capiscono e di spunti
stimolanti e suggestivi. Le sequenza sono rapide, e tengono lo
spettatore in spasimante attenzione, bramoso di capirci qualcosa.
Eppure, man mano si procede, le domande aumentano, e si susseguono
shock e dettagli inquietanti. ...Insomma, una meraviglia!
Siccome
però era molto tardi, io e MMP abbiamo deciso, seppur a malincuore,
di interrompere la visione. Io, non paga, nell'attesa ho preso a
divorare recensioni in rete... Tutte pessime! Com'è possibile?, mi
sono chiesta... Che diavolo succede nel secondo tempo (più o meno)
per far cadere così in basso questo gioiellino?
E
la sera dopo l'ho scoperto: arrivano le spiegazioni.
La
verità, però, è che io non sono rimasta così tragicamente delusa,
anzi mi sono parse oneste e in linea con le premesse... E va bene,
niente Oscar, però la pellicola non è così piatta, le idee ci
sono, e non sono nemmeno sviluppate tanto male. Anzi, il film è
riuscito a tenermi sveglia benché stessi morendo di sonno, la
fotografia è assai d'effetto, il ritmo è buono (c'è chi sostiene
di no!!!), l'atmosfera assolutamente accattivante, ma è proprio la
trama l'elemento che preferisco...
E
non è nemmeno troppo pessimistica, alla fine, o abusata... C'è chi
tira in ballo Saw... A me non pare c'entri molto (tutt'al più mi
ricorda “Lost”)... e, sarà pure una bestemmia, ma io ho
preferito di gran lunga “Open grave” (Saw non mi è piaciuto: si
riduce alla trovata finale, neanche così incredibile, e un mucchio
di torture di cui avrei fatto a meno...)
Riconosco
che i personaggi non suscitano molta empatia (direi che il
protagonista nemmeno lo vuole, ma sicuramente è incisivo)... Giusto
la muta ha un certo fragile fascino che intenerisce, ma fa lo stesso:
la storia è più che sufficiente per avvincere e lo spunto di
partenza, comunque, resta eccezionale!
Forse
il punto è che io non sono stata tanto a preoccuparmi delle
tematiche sociali (ce ne sono, ma si riducono a mera occasione e non
vengono approfondite) o dei personaggi, aspettandomi solo un film
adrenalinico, che mi regalasse qualche spavento.
Certo,
al di là delle montagne di cadaveri, non è che si possa proprio
proprio definire un horror... La pellicola è abbastanza castigata,
in questo senso, e siamo più vicini alla zona thriller... Ma un
thriller che mi sono goduta dall'inizio alla fine e che ha saputo
tenere viva la mia attenzione, poco importa che sia soprattutto in
virtù del meccanismo mentale che ha innestato!
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