Se ti è piaciuto il mio blog


web

lunedì 20 ottobre 2014

Un sacco di misteri


OPEN GRAVE
di Gonzalo Lòpez Gallego
(2013)

Questo è un film che ho visto in due sere, e che mi è rimasto straordinariamente impresso.
La prima sera ne ho visto diciamo più o meno il primo tempo: il protagonista (Sharlto Copley) si sveglia immemore in una fossa comune, una donna muta (Josie Ho) lo aiuta ad uscirne e lui raggiunge una casa isolata con altre cinque persone dentro, tra cui la muta. Nessuno ricorda nulla, né tanto meno che fa lì in mezzo e perché ci sono tanti morti. Invero, la muta sembra di sì, ma ovviamente non è in grado di parlare (di scrivere non se ne parla: la donna è asiatica e non conosce il nostro alfabeto). La zona circostante è disseminata di cadaveri appesi agli alberi, e pare che tra qualche giorno qualcuno debba “venire a prenderci”.
Ci sono un sacco di misteri, di cose che non si capiscono e di spunti stimolanti e suggestivi. Le sequenza sono rapide, e tengono lo spettatore in spasimante attenzione, bramoso di capirci qualcosa. Eppure, man mano si procede, le domande aumentano, e si susseguono shock e dettagli inquietanti. ...Insomma, una meraviglia!
Siccome però era molto tardi, io e MMP abbiamo deciso, seppur a malincuore, di interrompere la visione. Io, non paga, nell'attesa ho preso a divorare recensioni in rete... Tutte pessime! Com'è possibile?, mi sono chiesta... Che diavolo succede nel secondo tempo (più o meno) per far cadere così in basso questo gioiellino?
E la sera dopo l'ho scoperto: arrivano le spiegazioni.
La verità, però, è che io non sono rimasta così tragicamente delusa, anzi mi sono parse oneste e in linea con le premesse... E va bene, niente Oscar, però la pellicola non è così piatta, le idee ci sono, e non sono nemmeno sviluppate tanto male. Anzi, il film è riuscito a tenermi sveglia benché stessi morendo di sonno, la fotografia è assai d'effetto, il ritmo è buono (c'è chi sostiene di no!!!), l'atmosfera assolutamente accattivante, ma è proprio la trama l'elemento che preferisco...
E non è nemmeno troppo pessimistica, alla fine, o abusata... C'è chi tira in ballo Saw... A me non pare c'entri molto (tutt'al più mi ricorda “Lost”)... e, sarà pure una bestemmia, ma io ho preferito di gran lunga “Open grave” (Saw non mi è piaciuto: si riduce alla trovata finale, neanche così incredibile, e un mucchio di torture di cui avrei fatto a meno...)
Riconosco che i personaggi non suscitano molta empatia (direi che il protagonista nemmeno lo vuole, ma sicuramente è incisivo)... Giusto la muta ha un certo fragile fascino che intenerisce, ma fa lo stesso: la storia è più che sufficiente per avvincere e lo spunto di partenza, comunque, resta eccezionale!
Forse il punto è che io non sono stata tanto a preoccuparmi delle tematiche sociali (ce ne sono, ma si riducono a mera occasione e non vengono approfondite) o dei personaggi, aspettandomi solo un film adrenalinico, che mi regalasse qualche spavento.
Certo, al di là delle montagne di cadaveri, non è che si possa proprio proprio definire un horror... La pellicola è abbastanza castigata, in questo senso, e siamo più vicini alla zona thriller... Ma un thriller che mi sono goduta dall'inizio alla fine e che ha saputo tenere viva la mia attenzione, poco importa che sia soprattutto in virtù del meccanismo mentale che ha innestato!

Nessun commento:

Posta un commento