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mercoledì 22 ottobre 2014

Una sorta di Pinocchio al contrario


GELSOMINO NEL PAESE DEI BUGIARDI
di Gianni Rodari
 
 
Un romanzo dagli otto anni in su, che io avevo letto in prima Media, attingendo alla biblioteca scolastica, e amato spassionatamente! Tanto che per i due o tre anni successivi l'avevo eletto a mio libro preferito!

Per dirla semplicisticamente è una sorta di Pinocchio al contrario, in cui Gelsomino è un bravo bambino che deve confrontarsi con una città in cui la regola primaria, assurta a legge, è... mentire, mentire spudoratamente e su tutto! Naturalmente il nostro eroe si adopererà per rimediare a questa incresciosa situazione...

E se vogliamo questo ci porta ad una serie di riflessioni: sulla verità e la finzione, sui potenti e il loro modo di coartare il popolino, e sulla sua incapacità di ribellarsi (sì, certe cose sono straordinariamente attuali)... Ma, onestamente, non era stato questo il motivo della mia affezione al romanzo... No, il motivo era stato il divertimento!

Già, perché Gelsomino è un protagonista specialissimo (con la voce ultra potente) cui si deve per forza volere bene! E altrettanto carini sono i comprimari (ricordo il gatto Zoppino, che non era un vero micio, ma un disegno!), le situazioni paradossali in cui vengono a trovarsi, a complicarsi, a intrecciarsi, e il modo fantastico in cui si risolvono! Avevo riso, ma mi ero anche emozionata e avevo sentito crescere in me un senso di giustizia, di indignazione e di solidarietà! E poi, certo, c'è l'immaginazione! Una festa di trovate, di idee bislacche, di buffosità! Ma garbate, ben miscelate e in armonia tra loro e con noi! Di quelle che non vogliono stupire per forza, ma regalano incanto e tenerezza...

Unite, in più, ad un senso di avventura, di scoperta, che mi aveva procurato – ricordo – un senso di pazzesca esaltazione! E' vero – ahimè – ormai non ho più undici anni, e anche se un paio d'anni fa ho comprato il romanzo (dovevo per forza possederlo), non l'ho ancora riletto...

Tuttavia confido con una certa sicurezza che questa sia una di quelle storie che non invecchiano mai e che si mantengono fresche, delicate e fragranti anche quando il lettore, magari, è un po' stagionato!

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