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martedì 14 ottobre 2014

Ricco di riflessioni


L'AMANTE DI LADY CHATTERLEY
di David Herbert Lawrence
 
 
Constance è giovane e vivace, si sposa e diviene pure Lady, ma si ritrova altresì un marito paraplegico, e come tale impotente. Ma soprattutto freddo e distaccato. Non era così quando l'ha sposato, la colpa è da imputarsi alla Prima Guerra Mondiale (ma non solo)... Sia come sia, il consorte è lungimirante (ma non abbastanza, anzi, presto si dimostrerà assai “tradizionalista”) e le consiglia di sollazzarsi altrove, senza ponderare che lei potrebbe decidere di soddisfare i suoi appetiti con il virile guardiacaccia Mellors (appunto l'amante di Lady Chatterley, che addirittura, oscenità delle oscenità, ama utilizzare pure “il secondo canale” delle signore e non ha molte inibizioni) e persino di innamorarsene... Con il conseguente, immancabile scandalo, dovuto non tanto all'adulterio in sé, quanto alla differenza sociale.

Naturalmente il romanzo (del 1928) ha suscitato oltraggio e scalpore, e persino un processo, all'epoca, per oscenità, e, altrettanto naturalmente, essendo ora considerato un classico della letteratura, non di solo sesso tratta (con tutto che, semmai, rientriamo più nell'ambito della carnalità, del desiderio e della fisicità)...

Intanto ci piace la protagonista, Connie, anticonvenzionale, progressista, passionale e in rivolta contro tutti e, in particolare, contro la “buona società” e la sua facciata perbenista. E poi contro i masculi, se vogliamo, perché, sostanzialmente, l'unica che decide per Lady Chatterley è Lady Chatterley stessa e al diavolo il mondo! Mellors non è simpaticissimo, ma se lo confrontiamo a quel pesce freddo di Sir Clifford finiamo per apprezzarlo...

Il pregio maggiore del romanzo, peraltro, oltre alla libertà di fondo, non solo sessuale, e all'apertura mentale che l'opera sottende, è lo stile: splendido, raffinato, ricco di riflessioni e di frasi bellissime, con descrizioni magnifiche, anche legate all'ambiente, all'atmosfera... Ammetto che ci sono anche momenti in cui si appesantisce un po' più del necessario, e sfora nel prolisso, a scapito del ritmo... ma non abbastanza da compromettere la lettura...

David Herbert Lawrence, ritratto dal nostro autore

Ci sono persino delle scene sessuali esplicite, ma ben lungi dall'essere volgari o fastidiose. Semmai sono intime, a prescindere dall'atto e dalla nudità, e spesso non prive di eleganza.

Ovviamente non mancano le critiche alle differenze di classe, ma il punto focale è il diritto alla felicità, il dovere verso se stessi di assaporare la vita nella sua pienezza, per cui vale la pena di combattere qualunque battaglia, a qualunque livello...

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