L'AMANTE
DI LADY CHATTERLEY
di David Herbert Lawrence
Constance
è giovane e vivace, si sposa e diviene pure Lady, ma si ritrova
altresì un marito paraplegico, e come tale impotente. Ma soprattutto
freddo e distaccato. Non era così quando l'ha sposato, la colpa è
da imputarsi alla Prima Guerra Mondiale (ma non solo)... Sia come
sia, il consorte è lungimirante (ma non abbastanza, anzi, presto si
dimostrerà assai “tradizionalista”) e le consiglia di
sollazzarsi altrove, senza ponderare che lei potrebbe decidere di
soddisfare i suoi appetiti con il virile guardiacaccia Mellors
(appunto l'amante di Lady Chatterley, che addirittura, oscenità
delle oscenità, ama utilizzare pure “il secondo canale” delle
signore e non ha molte inibizioni) e persino di innamorarsene... Con
il conseguente, immancabile scandalo, dovuto non tanto all'adulterio
in sé, quanto alla differenza sociale.
Naturalmente
il romanzo (del 1928) ha suscitato oltraggio e scalpore, e persino un
processo, all'epoca, per oscenità, e, altrettanto naturalmente,
essendo ora considerato un classico della letteratura, non di solo
sesso tratta (con tutto che, semmai, rientriamo più nell'ambito
della carnalità, del desiderio e della fisicità)...
Intanto
ci piace la protagonista, Connie, anticonvenzionale, progressista,
passionale e in rivolta contro tutti e, in particolare, contro la
“buona società” e la sua facciata perbenista. E poi contro i
masculi, se vogliamo, perché, sostanzialmente, l'unica che decide
per Lady Chatterley è Lady Chatterley stessa e al diavolo il mondo!
Mellors non è simpaticissimo, ma se lo confrontiamo a quel pesce
freddo di Sir Clifford finiamo per apprezzarlo...
Il
pregio maggiore del romanzo, peraltro, oltre alla libertà di fondo,
non solo sessuale, e all'apertura mentale che l'opera sottende, è lo
stile: splendido, raffinato, ricco di riflessioni e di frasi
bellissime, con descrizioni magnifiche, anche legate all'ambiente,
all'atmosfera... Ammetto che ci sono anche momenti in cui si
appesantisce un po' più del necessario, e sfora nel prolisso, a
scapito del ritmo... ma non abbastanza da compromettere la lettura...
David Herbert Lawrence, ritratto dal nostro autore
Ci
sono persino delle scene sessuali esplicite, ma ben lungi dall'essere
volgari o fastidiose. Semmai sono intime, a prescindere dall'atto e
dalla nudità, e spesso non prive di eleganza.
Ovviamente
non mancano le critiche alle differenze di classe, ma il punto focale
è il diritto alla felicità, il dovere verso se stessi di assaporare
la vita nella sua pienezza, per cui vale la pena di combattere
qualunque battaglia, a qualunque livello...
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