NOTTE
BUIA, NIENTE STELLE
di Stephen King
Quattro
racconti, come ai bei tempi, in cui il cielo è scuro... Perché
anche se le stelle ci sono noi proprio non riusciamo a vederle e
abbiamo l'assaggio di una notte infinita, una notte dell'anima... Che
a sentire così può pure apparirci dark e romantica, ma nello
sviluppo narrativo si rivela piuttosto un assaggio di inferno (a
volte, non in senso troppo metaforico...). Del resto possiamo
biasimare solo noi stessi, per aver compiuto le scelte sbagliate
(beh, con l'eccezione di Tess, poveretta, che ha tutta la mia
solidarietà...). Esaminiamoli un po':
Il
primo racconto, “1922”, è quello che mi è piaciuto meno: si
legge volentieri, parte bene, con un'atmosfera curata e un buon
approfondimento psicologico, come sempre nel nostro King, ma la trama
è banale, sterile, e la fine ancora di più. Non lascia molto al
lettore, è eccessivo e improbabile, e, soprattutto, si dimentica in
fretta. In due parole: padre e figlio ammazzano la moglie/madre che
non condivide i loro progetti riguardo ad un terreno ereditato, ed
inizia la persecuzione di entrambi, attraverso ratti e sensi di
colpa...
“Maxicamionista”:
okay, anche qui non è che King sia proprio, proprio originale:
l'incipit si è già visto mille volte in mille film dell'orrore: una
donna (la Tess che ho citato prima) va fuori strada con l'auto e
viene soccorsa proprio da colui che ha volontariamente causato
l'incidente e che ovviamente non ha buone intenzioni... Certo, qui,
il nostro scrittore amplia un po' i margini del complotto,
coinvolgendo altri, e poi aggiunge il gusto della vendetta, ma di
nuovo, i precedenti filmici sono numerosi, e non manca di citarne
alcuni lui stesso... Però bisogna ammettere che la storia avvince, è
ben congegnata e crea una buona dose di tensione, intrattenendoci con
la giusta combinazione di ansia, suspence e sadismo. E Tess, per
giunta, ci è davvero simpatica.
“La
giusta estensione”: semplicemente geniale (anche se molti lo
considerano il racconto più debole, e non capisco perché). E sì,
questa volta pure originale. E crudele, in modo triste, orribile e
atroce. Ma per questo ancora più bello. Non rivelo nulla della
trama, perché... perché ti uccide, ecco perché. Da leggere per
credere. Ti fai una certa idea, pensi che inneschi una determinata
conseguenza, e invece... avviene il contrario! Diabolico (e c'è
pure una strizzata d'occhio alla Torre Nera).
“Un
bel matrimonio”: anche questo racconto mi è piaciuto, e
moltissimo! Forse è meno sferzante rispetto al precedente, meno
universale, ma ti lascia qualcosa in più ed è assai notevole, e
proprio per la trama, realistica, magnificamente inquietante,
superbamente sviluppata: semplicemente, che succede se scopri che il
tuo amatissimo marito, con cui condividi gioie e dolori – ma
soprattutto gioie – da molti anni, è un famigerato serial killer?
Ottimo.
E
quindi, nel complesso: gran ritmo, donne interessanti, brutalità
q.b. e un sacco di malvagità, lo stile del Maestro, due trame da
urlo, e due storielle banali ma divinamente raccontate...
E
la bella notizia è che di recente (io l'ho saputo martedì sera) è
uscito il nuovo romanzo del Re: “Mr. Mercedes”...
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