IL
VELO DIPINTO
di William Somerset Maugham
Scrittura
finissima, dettagliata, ma tutt'altro che asettica e chirurgica,
piena di colore e atmosfera, in cui i moti dell'animo vengono
scomposti e descritti in ogni sfumatura e trasmessi con pienezza al
lettore, che riesce a farli suoi anche quando gli sono estranei.
Pure
l'incipit è piuttosto stuzzicante: che succede se tuo marito ti
sorprende con l'amante e tu gli confessi la verità per metterti
finalmente con l'altro, ma quest'ultimo, però... non ti vuole?
William Somerset Maugham, caricatura del nostro autore.
Non
si tratta, tuttavia, di un racconto boccacesco... anzi è ispirato al
personaggio di Pia' de Tolomei, che conosciamo nel Purgatorio
dantesco, solo che Kitty, la protagonista di Somerset Maugham, è
assai più fortunata (nonostante la faccenda di Mei-tan-fu e del
colera suoni abbastanza inquietante, lì per lì)...
La
verità è che in principio (e a prescindere dal tradimento), Kitty
ci risulterà odiosa, infame e meschina, e la detesteremo a morte, ma
poi la vedremo cambiare, cambiare tantissimo, e cominceremo a
comprenderla, ad affezionarci, e a concederle un po' di indulgenza...
Il
marito, invece, Walter, che impariamo a conoscere a poco a poco, è
un personaggio stupendo, sensibile, dal fascino sottile, ma potente,
che ci commuove...
Una
storia profonda sull'amore, il tradimento e la redenzione, ambientata
nelle colonie inglesi di Hong Kong degli anni '30, sui valori che
venivano inculcati alle “ragazze perbene” di allora e alla loro
frivola mediocrità, sull'inquietudine che lascia il posto alla
luce...
Personaggi
vividi, analizzati nel dettaglio, tratteggiati superbamente, che ci
restano impressi anche anche quando quasi non li incontriamo
(l'orribile madre di Kitty, il suo dolce padre...), un buon ritmo,
che forse stagna un poco nella parte centrale, dopo un incipit
ipnotizzante, ma che si riprende splendidamente nella parte finale, e
un'analisi psicologica senza sbavature.
Notevole
e intenso.
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