IL
SIGNORE DEGLI ANELLI
di J. R. R. Tolkien
...che
va letto dopo “Lo Hobbit”, e consta di tre romanzi (“La
Compagnia dell'Anello”, “Le due torri” e “Il ritorno del Re”)
e che può essere approfondito con “Il Silmarillion”... Ma non
sono qui per fornire dati tecnici (reperibili ovunque), ma solo per
esternare la mia umile opinione.
Ebbene,
“Il Signore degli Anelli” è un capolavoro immortale, a partire
dall'inquietante filastrocca d'apertura!
L'ho
amato soprattutto per i personaggi (Aragorn, in particolare, ma anche
Sam e Merry e Tom Bombadil, non importa se appare poco, per tacere di
Gollum, splendidamente perfido e ambiguo: uno dei cattivi meno
cattivi e più infidi di sempre), con cui ho sofferto e trepidato e
che mi sono rimasti nel cuore... Per l'atmosfera (che è fantasy in
senso classico, con elfi, nani e orchi, ma che spesso si tinge di
nero e fa paura, o culmina in momenti di tetraggine che farebbero
invidia a Poe), per l'immaginazione, per le situazioni epiche, e per
la trama, ricca di incanto, di stupefazione e di pathos, di
solidarietà e amore, nella sua accezione più vasta, ma anche di
dolcezza, di compassione... E poi per il mondo della Terra di Mezzo,
così abbondante di dettagli e di coerenza, così allettante e
scrupolosamente approfondito a livello linguistico e geografico...
Non
importa se la storia non è originalissima (Tolkien attinge a piene
mani al ciclo dei Nibelunghi e all'”Edda” di Snorri), e se nel
finale si perde un po', allungandosi troppo... Pur di restare ancora
in compagnia degli hobbit (creature fantastiche innovative e di tutto
rispetto) sono più che disposta ad accompagnarli fino a casa e dopo
(mentre nella versione cinematografica – rea altresì di aver
tagliato il personaggio di Tom Bombadil – ho trovato la sequenza de
“i falsi finali”, pur fedele al libro, davvero estenuante).
Inoltre,
ho apprezzato le tematiche trattate: la lotta tra Bene e Male, ma
anche il tema della seduzione del male, che assaporiamo attraverso il
tradimento, ma anche la corruzione (lo stesso Unico Anello, del
resto, ne è un esempio...), lungi dal manicheismo, e poi l'amicizia
e l'eroismo, inteso non sempre in senso classico.
Tolkien, in una caricatura del nostro autore
E
se “Lo Hobbit” è di fatto un romanzo per l'infanzia, più
semplice, meno truce e in certi passaggi un poco ripetitivo, “Il
Signore degli Anelli”, benché si edifichi su tematiche fantastiche
e fondamentalmente asessuate e ne costituisca il seguito, a mio
avviso è troppo impegnativo come lettura per bambini. Non tanto per
la corposità dell'opera, quanto per la meticolosità dello stile,
per le descrizioni particolareggiate, forse, per il terrore che
provoca in certi punti...
Io
avevo provato ad affrontarlo alle elementari, e mi ero scoraggiata in
fretta, mentre al Liceo, beh... l'ho divorato!
Uno
di quei libri che sono per sempre, e che non si possono non amare!
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