HOUSE
OF CARDS
di Michael Dobbs
Ho
letto il primo volume della trilogia (non avendo colto che era una
trilogia), spinta unicamente dal telefilm omonimo, quello con Kevin
Spacey e Robin Wright, atteso che questo della “fantapolitica”
proprio non è il mio genere...
All'inizio
sono rimasta scioccata e delusa. Del telefilm non c'era pressoché
nulla: non siamo in America, ma in Inghilterra, il sistema politico è
diverso (e, per me, più difficile da seguire), e persino i nomi dei
personaggi sono differenti: non Claire, ma Mortima, non Underwood, ma
Unquhart, e pure Zoey Barnes si chiama Mattie Storin... Ma il peggio
è che Mortima, ad esempio, compare in appena una manciata di righe,
laddove nella Serie Tv era il mio personaggio preferito, oltreché un
personaggio di spicco, e naturalmente non esiste nulla di ciò che
era in rapporto diretto con lei... Addirittura la relazione tra Frank
e Mattie si basa su presupposti differenti rispetto a quella che lega
Frank e Zoey...
Insomma,
lì per lì sono andata un po' in confusione, ma poi... poi wow! Che
figata! E' come rivivere tutto da capo, ma in un'altra dimensione!
Perché anche se non c'è Peter Russo, c'è O'Neill, che
sostanzialmente gli è consimile (e così via, suppergiù, eccetto,
ahimè per Mortima/Claire, anche se la trama televisiva è più
ricca), e, a parte ciò, apprezzo il fatto che il libro, ambientato
anni prima, pur mantenendo la stessa impalcatura, è per molti versi
qualcos'altro: non nell'animo, che è intatto e sanguinante, ma negli
sviluppi immediati.
Le
linee di fondo, infatti, sono le medesime: la potenza devastante dei
Media, i giochi di potere, la spietatezza del protagonista, la sua
capacità di manipolare chiunque, il suo carisma, la sua eleganza,
l'odio che ci suscita, seppur frammisto ad una malata, imbarazzata
ammirazione...
Non
è lui che ci racconta la trama, che è in terza persona, ma
all'inizio di ogni capitolo ci sono le sue perle di saggezza, ed
alcune sono davvero graffianti.
E
poi, anche se Frank tende a restare dietro le quinte, si impone
benissimo lo stesso, dominandoci tutti (uno dei cattivi migliori in
cui sia mai incappata)!
In
quanto allo stile, invece, benché non raggiunga picchi poetici di
alcun tipo, è incisivo, rapido, scorrevole... Scocciano un po',
forse, tutte quelle malefiche note da cercare in fondo al volume (non
si potevano mettere a piè di pagina?), ma al massimo uno può sempre
saltarle, anche perché alcune sono davvero superflue (altre magari
no)...
In
altri termini, anche se nel corso delle prime pagine non l'avrei
detto, sono ansiosa di leggere il secondo volume, approdato in
libreria di recente... Magari, però, dopo aver visto la seconda
stagione della Serie Tv...
P.S.
Non
sarà mai uno dei miei libri preferiti, ma come lettura da treno è
fantastica!
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