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martedì 28 ottobre 2014

Perle di saggezza davvero graffianti


HOUSE OF CARDS
di Michael Dobbs
 
 
Ho letto il primo volume della trilogia (non avendo colto che era una trilogia), spinta unicamente dal telefilm omonimo, quello con Kevin Spacey e Robin Wright, atteso che questo della “fantapolitica” proprio non è il mio genere...

All'inizio sono rimasta scioccata e delusa. Del telefilm non c'era pressoché nulla: non siamo in America, ma in Inghilterra, il sistema politico è diverso (e, per me, più difficile da seguire), e persino i nomi dei personaggi sono differenti: non Claire, ma Mortima, non Underwood, ma Unquhart, e pure Zoey Barnes si chiama Mattie Storin... Ma il peggio è che Mortima, ad esempio, compare in appena una manciata di righe, laddove nella Serie Tv era il mio personaggio preferito, oltreché un personaggio di spicco, e naturalmente non esiste nulla di ciò che era in rapporto diretto con lei... Addirittura la relazione tra Frank e Mattie si basa su presupposti differenti rispetto a quella che lega Frank e Zoey...

Insomma, lì per lì sono andata un po' in confusione, ma poi... poi wow! Che figata! E' come rivivere tutto da capo, ma in un'altra dimensione! Perché anche se non c'è Peter Russo, c'è O'Neill, che sostanzialmente gli è consimile (e così via, suppergiù, eccetto, ahimè per Mortima/Claire, anche se la trama televisiva è più ricca), e, a parte ciò, apprezzo il fatto che il libro, ambientato anni prima, pur mantenendo la stessa impalcatura, è per molti versi qualcos'altro: non nell'animo, che è intatto e sanguinante, ma negli sviluppi immediati.

Le linee di fondo, infatti, sono le medesime: la potenza devastante dei Media, i giochi di potere, la spietatezza del protagonista, la sua capacità di manipolare chiunque, il suo carisma, la sua eleganza, l'odio che ci suscita, seppur frammisto ad una malata, imbarazzata ammirazione...

Non è lui che ci racconta la trama, che è in terza persona, ma all'inizio di ogni capitolo ci sono le sue perle di saggezza, ed alcune sono davvero graffianti.

E poi, anche se Frank tende a restare dietro le quinte, si impone benissimo lo stesso, dominandoci tutti (uno dei cattivi migliori in cui sia mai incappata)!

In quanto allo stile, invece, benché non raggiunga picchi poetici di alcun tipo, è incisivo, rapido, scorrevole... Scocciano un po', forse, tutte quelle malefiche note da cercare in fondo al volume (non si potevano mettere a piè di pagina?), ma al massimo uno può sempre saltarle, anche perché alcune sono davvero superflue (altre magari no)...

In altri termini, anche se nel corso delle prime pagine non l'avrei detto, sono ansiosa di leggere il secondo volume, approdato in libreria di recente... Magari, però, dopo aver visto la seconda stagione della Serie Tv...

P.S.

Non sarà mai uno dei miei libri preferiti, ma come lettura da treno è fantastica!

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