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venerdì 27 settembre 2013

oh!


KILLER JOE
(2012)

C’è chi (My Movie), a proposito di questo film, parla di “un aggiornamento coraggioso dello stile tarantiniano” (parafraso)… Non sono assolutamente d’accordo! Ma che c’è di Tarantino, qui? Magari si può far riferimento ai fratelli Coen, ma non c’è abbastanza virtuosismo o divertimento per l’autore di Kill Bill… Violenza sì (ma neanche così tanta e sicuramente non così goduta), elementi pulp, okay, personaggi interessanti, sì… Ma, sul serio, mica basta, accipigna!
Ben inteso, il film è molto carino, una sorta di truce noir (che avrebbe potuto esagerare parecchio di più) che diverte e impietosisce al contempo, con una trama intelligente e sfiziosa e qualche colpo di scena… Però, davvero, le similitudini con il Maestro finiscono qui e sono superficiali! La pellicola è troppo amara, troppo dolente… Non che sia un difetto, è che le differenze sono più dei punti in comune, quindi che senso ha il richiamo? E’ sviante!
Comunque, la pellicola è assai gradevole, piena di tensione, un lieve tocco poetico, ma anche una manciatina di curiosità… Persino Matthew McCounaghey azzecca la parte, laddove di norma è solo un bellimbusto rigido e senza espressione, qui riesce a dimostrarsi eclettico, simpatico, dolce e… terrorizzante.
Interpreta Joe, un sicario a pagamento che viene ingaggiato dalla scalcinata famiglia di Emilie Hirsh (poveri diavoli senza un soldo e con poco cervello che abitano in una roulotte) per ucciderne la madre, separata e convivente con la nuova fiamma e che pare abbia una succulenta assicurazione sulla vita a favore della figlia minore. Ma naturalmente le cose non sono destinate ad andare lisce…
Sinceramente sono rimasta piacevolmente sorpresa, ma non ho avvertito l’esaltante scarica di energia tipica dei film di Tarantino… La maggior parte dei colpi di scena è prevedibile (ma non per questo meno apprezzabile), a tratti il film rallenta, si perde, inciampa, e nel complesso si ghigna meno… Però… Ecco, la fine è pazzesca.
Ti lascia lì, letteralmente, tra un’imprecazione e una “oh!” di sconcerto.
C’è chi non la troverà soddisfacente, ma per me è assurda quanto perfetta. Magari non originalissima, tutto considerato, ma calza così a pennello che: chi se ne cale? E alla fine non importa se sono stata tratta in inganno e di Tarantino spunta a mala pena l’ombra perché la varietà è sempre gradita.

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