KILLER
JOE
(2012)
C’è
chi (My Movie), a proposito di questo film, parla di “un
aggiornamento coraggioso dello stile tarantiniano” (parafraso)…
Non sono assolutamente d’accordo! Ma che c’è di Tarantino, qui?
Magari si può far riferimento ai fratelli Coen, ma non c’è
abbastanza virtuosismo o divertimento per l’autore di Kill Bill…
Violenza sì (ma neanche così tanta e sicuramente non così goduta),
elementi pulp, okay, personaggi interessanti, sì… Ma, sul serio,
mica basta, accipigna!
Ben
inteso, il film è molto carino, una sorta di truce noir (che avrebbe
potuto esagerare parecchio di più) che diverte e impietosisce al
contempo, con una trama intelligente e sfiziosa e qualche colpo di
scena… Però, davvero, le similitudini con il Maestro finiscono qui
e sono superficiali! La pellicola è troppo amara, troppo dolente…
Non che sia un difetto, è che le differenze sono più dei punti in
comune, quindi che senso ha il richiamo? E’ sviante!
Comunque,
la pellicola è assai gradevole, piena di tensione, un lieve tocco
poetico, ma anche una manciatina di curiosità… Persino Matthew
McCounaghey azzecca la parte, laddove di norma è solo un bellimbusto
rigido e senza espressione, qui riesce a dimostrarsi eclettico,
simpatico, dolce e… terrorizzante.
Interpreta
Joe, un sicario a pagamento che viene ingaggiato dalla scalcinata
famiglia di Emilie Hirsh (poveri diavoli senza un soldo e con poco
cervello che abitano in una roulotte) per ucciderne la madre,
separata e convivente con la nuova fiamma e che pare abbia una
succulenta assicurazione sulla vita a favore della figlia minore. Ma
naturalmente le cose non sono destinate ad andare lisce…
Sinceramente
sono rimasta piacevolmente sorpresa, ma non ho avvertito l’esaltante
scarica di energia tipica dei film di Tarantino… La maggior parte
dei colpi di scena è prevedibile (ma non per questo meno
apprezzabile), a tratti il film rallenta, si perde, inciampa, e nel
complesso si ghigna meno… Però… Ecco, la fine è pazzesca.
Ti
lascia lì, letteralmente, tra un’imprecazione e una “oh!” di
sconcerto.
C’è
chi non la troverà soddisfacente, ma per me è assurda quanto
perfetta. Magari non originalissima, tutto considerato, ma calza così
a pennello che: chi se ne cale? E alla fine non importa se sono stata
tratta in inganno e di Tarantino spunta a mala pena l’ombra perché
la varietà è sempre gradita.
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