LA
NOTTE HA CAMBIATO RUMORE
di Maria Duenas
Sono
stata attratta dallo splendido titolo, peraltro riconducibile al
romanzo solo in virtù di uno sforzo ermeneutico, ma non sono rimasta
delusa.
Il
testo conquista sin dalle prime righe, però subisce qualche calo di
ritmo nelle successive 700 pagine, tanto che, distratta anche da
altre letture, ad un certo punto ho temuto di abbandonare... La
verità è che non bisogna scoraggiarsi, perché vale la pena di
arrivare alla fine.
In
effetti, non è proprio il tipo di libro che sono portata ad amare
(più destinato ad un pubblico di donne che a me, più simile ad
un'amanita
muscaria,
ossia ad un fungo allucinogeno, che ad una persona), però l'ho letto
volentieri, senza eccessivi entusiasmi, magari, ma con ponderato,
quieto piacere, come una tisana dal gusto classico sorseggiata in un
tramonto autunnale.
Mescola
melodramma amoroso e avventura, thriller e storia, senza essere
troppo impegnativo e rinnovandosi nel cambio di registro. La vicenda
punta ad emozionare (per quanto mi riguarda, incuriosisce più che
travolgere di passione) con uno stile scorrevole che però non
rinuncia del tutto alla bellezza in ragione della funzionalità, ed
anzi il romanzo vanta alcune descrizioni pregevoli, costruendo
un'atmosfera soffusa, speziata, femminile e fascinosa, con delicate
pennellate di colore locale.
La
vicenda si dipana tra gli anni '30 e '40, fra Madrid, Tangeri, Tetuàn
e Lisbona, proponendo una protagonista - la sartina Sira Quiroga -
dal carattere un po' esasperante, che però riesce a reinventarsi in
fretta regalando una svolta inaspettata alla trama.
Se
vogliamo, benché non manchino spunti originali (quanto ho apprezzato
la rappresentazione del lavoro in atelier!), l'opera sfrutta formule
abbastanza ricorrenti nella narrativa contemporanea, ma
sorreggendola, appunto, con la scrittura garbata, un'atmosfera
ammaliante, e anche uno stuolo di personaggi variegati e
caratteristici, che mi sono piaciuti tutti, benché non mi sia
affezionata a nessuno. Nel complesso: carino.
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