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martedì 10 settembre 2013

Un libro maledettamente graffiante


INVISIBLE MONSTERS
di Chuck Palahniuk

 
Il romanzo che ho preferito fra quelli dell'autore di “Fight Club”. “Fight Club” incluso.

Più cattivo del solito, più incisivo, più crudele, ha però tanti elementi del miglior Palahniuk: il divertito cinismo portato allo stremo, la circolarità della trama, personaggi curiosi ed esasperati, il grottesco che fa capolino ovunque, ed uno stile dal taglio cinematografico, sferzante, minimale, al limite della staffilata e del delirio, cosparso di espressioni gergali e irto di volgarità. Ma non gratuite: bensì piazzate proprio lì, dove devono stare.

E ciò nonostante, nonostante i mal di pancia che ti provoca con compiacimento e intelligenza a furia di prenderti a calci, riesce anche a farti sghignazzare un po'. E a sorprenderti, perché i colpi di scena abbondano e sono incredibili.

In più, tocca tematiche attuali come la superficialità della bellezza, l'omosessualità, l'AIDS... magari lo fa in modo anticonvenzionale, spesso strumentalizzandole, asservendole ai suoi scopi, ma non per questo è meno efficace. Anzi. E poi... be' a chi non piace la vendetta? O la ricerca della propria identità?

Un libro maledettamente graffiante, che narra di una bellissima fotomodella, non più bellissima né fotomodella da che qualcuno (chi?) si è preso la briga di spararle dritto in faccia staccandole la mascella e trasformandola in un mostro mentre la sua vita va a rotoli...

Ma niente è come sembra e anche se la sensazione è quella di una discesa nella follia a velocità massima, con l'acceleratore schiacciato, tutto però finisce per acquisire un senso e soddisfare ogni interrogativo in un finale intenso e inaspettato.

Irrinunciabile.

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