INVISIBLE
MONSTERS
di
Chuck Palahniuk
Il
romanzo che ho preferito fra quelli dell'autore di “Fight Club”.
“Fight Club” incluso.
Più
cattivo del solito, più incisivo, più crudele, ha però tanti
elementi del miglior Palahniuk: il divertito cinismo portato allo
stremo, la circolarità della trama, personaggi curiosi ed
esasperati, il grottesco che fa capolino ovunque, ed uno stile dal
taglio cinematografico, sferzante, minimale, al limite della
staffilata e del delirio, cosparso di espressioni gergali e irto di
volgarità. Ma non gratuite: bensì piazzate proprio lì, dove
devono stare.
E
ciò nonostante, nonostante i mal di pancia che ti provoca con
compiacimento e intelligenza a furia di prenderti a calci, riesce
anche a farti sghignazzare un po'. E a sorprenderti, perché i colpi
di scena abbondano e sono incredibili.
In
più, tocca tematiche attuali come la superficialità della bellezza,
l'omosessualità, l'AIDS... magari lo fa in modo anticonvenzionale,
spesso strumentalizzandole, asservendole ai suoi scopi, ma non per
questo è meno efficace. Anzi. E poi... be' a chi non piace la
vendetta? O la ricerca della propria identità?
Un
libro maledettamente graffiante, che narra di una bellissima
fotomodella, non più bellissima né fotomodella da che qualcuno
(chi?) si è preso la briga di spararle dritto in faccia staccandole
la mascella e trasformandola in un mostro mentre la sua vita va a
rotoli...
Ma
niente è come sembra e anche se la sensazione è quella di una
discesa nella follia a velocità massima, con l'acceleratore
schiacciato, tutto però finisce per acquisire un senso e soddisfare
ogni interrogativo in un finale intenso e inaspettato.
Irrinunciabile.
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