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martedì 3 settembre 2013

Un romanzo che va centellinato


IO SONO FEBBRAIO
di Shane Jones

 
Un romanzo insolito, che si costruisce a piccoli brani, con minuscole frasi, preziose e suggestive (i bambini che giocano alla Profezia...) e spazi vuoti, che compongono quadri astratti, ma anche emozioni sanguinanti.

E' una fiaba dolcissima, più bianca che nera, per via di tutta quella neve, per adulti cui piaccia sognare... Un po' apocalittica, decisamente poetica, narra di una guerra... a Febbraio. Sì perché il mese più freddo dell'inverno ha deciso di trattenersi per sempre nella nostra piccola cittadina di un tempo che non sappiamo e alla fine la scelta degli sventurati abitanti (che non possono più far volare aquiloni e mongolfiere) non può che essere la ribellione... Alle armi, dunque! Ma anch'esse saranno inconsuete.

Un'allegoria che sa di magia, musicale, evocativa e piena di puntini di sospensione, che porta seco riflessioni stratificate, talvolta ambigue, sfuggenti, che non si riescono ad afferrare del tutto, e pensieri funesti, immagini crudeli, ma che permettono anche di intravedere la luce.

Si tratta di un volumetto brevissimo pubblicato da ISBN in edizione tascabile ma molto curata, con tanto di cofanettino.

Mi è piaciuto abbastanza, pare scritto per me, ma la sua frammentarietà non consente una lettura troppo rapida, o si corre il rischio di stancarsi, o di smarrire qualcosa per strada (magari la sanità mentale...) o di perdersi nei meandri nella narrazione, rimandone prigionieri per sempre, avviluppati da un senso soffocante di tristezza.

E' un romanzo che va centellinato, invece, gustato lentamente, immagine per immagine... In questo modo, è una promessa, il profumo di fumo e di miele non vi lascerà mai più.

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