Il
PIANETA DELLE SCIMMIE
di Pierre Boulle
Classico
della Fantascienza che ha ispirato film e telefilm, parzialmente
diverso dal capostipite con Charlton Heston, ma comunque un
capolavoro.
La
breve cornice introduttiva (con i due personaggi che nello spazio
recuperano il messaggio nella bottiglia – ossia sostanzialmente il
romanzo – e che nel finale, scettici, si rivelano scimpanzé) è
terribilmente scontata ormai (ma l'opera risale agli anni
'60), tanto
che non mi sono auto-censurata nemmeno lo spoiler... Tutto il resto,
però, è intramontabile...
In
sostanza atterriamo su questo mondo identico alla Terra in cui uomini
e donne sono bellissimi (grazie all'evoluzione), ma ridotti allo
stato bestiale, senza nemmeno facoltà di favella, ed infatti vengono
cacciati dalle scimmie alla stregua di selvaggina. Scimmie che
invece, suddivise in caste, governano il pianeta, indossano abiti,
parlano e fanno esperimenti scientifici.
Il
protagonista, il giornalista terrestre Ulisse Mérou, il narratore,
dopo molti sforzi, riesce a farsi notare da una studiosa scimpanzé
come creatura senziente, ma farsi accettare dal resto della comunità
è un altro paio di maniche...
Il
libro solleva molte problematiche, dando applicazione pratica (e
fantasiosa) a teorie scientifiche quali la relatività e
l'evoluzionismo... Mette in guardia gli uomini dall'impigrirsi
troppo, specie a livello cerebrale, poiché è così che le scimmie
hanno preso il sopravvento, e ci permette di immedesimarci nel
prossimo sia esso “il diverso” o “l'inferiore”, invitando
alla tolleranza e alla comprensione... Soprattutto, però, è
coinvolgente (davvero non possiamo evitare di sentirci chiamare in
causa in prima persona), fascinoso (soprattutto nelle parti relative
alla descrizione della società scimmiesca e al destino
dell'umanità), straniante, benché, inevitabilmente e volutamente,
affligga il lettore con ondate di malessere toccando in lui corde
profonde e dolorose. Shockante, ad esempio, è la sorte del Professor
Antelle o
di Arturo Levain, compagni di avventura di Ulisse Mérou.
Nel
complesso, una lettura veloce, fluida, dallo stile asciutto, ma
sovente percorso da afflati poetici. Una trama geniale e
annichilente.
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