ELFQUEST
di Richard e Wendy Pini
Un
fumetto fra i più espressivi e splendidamente disegnati, in cui gli
elfi vengono reinterpretati in modo accattivante ed originale dando
luogo ad una società disinibita e tollerante, in cui tutti vengono
accettati per quello che sono, la libertà sessuale è totale,
avanguardistica e anticonvenzionale (per quanto resti fra le righe),
e naturalmente vengono incoraggiati valori positivi quali coraggio,
amicizia e amore.
Personalmente
trovo alcuni personaggi un po' irritanti (tra cui Cutter, il
protagonista), ma altri come Skywise, il suo migliore amico, sono
così belli da superare l'antipatia per gli altri.
La
saga (americana) risale al 1978 e qui in Italia è stata un po'
bistrattata, arrivata in sordina quando ero all'università (con un
discreto ritardo) e forse mai più ristampata, per questo, temo, non
ha avuto il successo che meriterebbe... Miscela umorismo e avventura
narrando le vicissitudini dei guerrieri Wolfriders, i nostri Elfi
appunto, chiamati così perché cavalcano i loro amici lupi. La
partenza è abbastanza tradizionale, con trascurabili risvolti
fantascientifici, per cui la storia, in principio, mi ha avvinto più
per i disegni che per le trame, ma poi ha cominciato ad evolversi, a
trovare il suo filone, aggiungendo personaggi, approfondendo gli
aspetti relativi alla vita degli Elfi, ai loro valori e abitudini, e,
in pratica, acquisendo spessore.
Magari
non è un capolavoro, ma sicuramente ha molti motivi di interesse,
vanta idee innovative e un'anima libera.
Il
mio augurio è che presto possa trovare il modo di essere riscoperta.
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